PUBBLICAZIONI DI CARLO
GROPPI
(IV)
1997, gennaio. Esce, per le Edizioni
Libreria di Gian Piero Migliorini di Volterra, il volume “Dare qualcosa in cambio di niente. Storie
di congreghe, compagnie e confraternite di Misericordia”, primo tomo
del saggio 5 della Cronologia storica della Comunità di Castelnuovo di Val di
Cecina, brossura, pp. 238, corredato
da 5 tabelle, indice cronologico, indice
delle Compagnie e Confraternite, fonti documentarie e bibliografia, indice dei
nomi di persona.
Prima di entrare nel vivo del tema fondamentale l'autore delinea
succintamente, avvalendosi di importanti lavori di ricerca già pubblicati (i
cui estremi sono riportati nella bibliografia e tra le fonti), le
caratteristiche essenziali delle Compagnie e Confraternite e il loro sviluppo
dai tempi antichi ai nostri giorni; descrive le origini della Misericordia di
Firenze e il diffondersi in Toscana di tali associazioni che si radicano
fortemente nella società civile e religiosa, sottoponendo ad un esame più
analitico quelle di Perugia, Siena e Pisa che rappresentano esempi tra i più
originali e significativi; illustra la nascita della Confraternita di
Misericordia di Volterra e delle Compagnie e Confraternite dell'Alta Val di
Cecina (Pomarance, Serrazzano, Lustignano, Leccia, Radicondoli), mettendo in
rilievo la diffusione di forme di culto legate al SS. Rosario e alla Vergine
Maria e la marginalità della devozione verso i Santi di origine locale;
analizza il tentativo del Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo, sul finire del
XVIII secolo, per mettere ordine nella innumerevole congerie delle associazioni
religiose, che avendo perduto molte delle loro genuine caratteristiche di fede
e di carità, costituivano un freno allo sviluppo della società moderna finendo
per diventare, il più delle volte, rifugio di notevoli patrimoni improduttivi e
ricettacolo di gaudenti. Con la "restaurazione" e il movimento del
"Viva Maria!" e dopo la breve parentesi dei governi napoleonici in
Toscana, alla metà del XIX secolo si formano le Confraternite di Misericordia
nella forma statutaria quale oggi, sostanzialmente, nelle Associazioni ancora
esistenti, la vediamo.
Due capitoli
sono dedicati alle Confraternite scomparse: quella di Sasso Pisano per la
originalità del suo primevo statuto redatto dal prete castelnuovino don
Casimirro Trenti e per le interessanti vicende del sodalizio che si estingue
nella seconda metà del XX secolo; quelle di Montecastelli e di San Lorenzo a
Montalbano, sodalizi fortemente permeati di valori morali e di regole scaturite
in piccole realtà rurali tagliate fuori dal mondo, che scompaiono, con la
crisi del modello sociale che li aveva
ispirati, nel secondo dopoguerra.
Infine, dopo
questa panoramica che riassume storia e valori delle Compagnie e Confraternite,
si descrivono le vicende della Confraternita di Misericordia di Castelnuovo Val
di Cecina: origini e sviluppo, vita sociale. Le origini si fanno risalire ad
una data precedente i primi mesi del
1329, allorché due piccoli possidenti del borgo, ser Giannino del fu
Guido di Leonardo e Nuta di Mazzetto, sua moglie, chiedono al Comune di Volterra
e al suo Rettore ser Bartalino di Cursio, che sovrintendono agli affari della
Comunità di Castelnuovo in virtù del patto di alleanza e sottomissione firmato
nel 1213, "pro salute et remedio anime sue et dicte sue uxoris et eorum
parentum, un hospitale erigere et ordinare ad usum pauperum infirmorum et
agenorum dicti Castri et aliunde...domum positam im Burgo dicti Castri...".
La casa
spedaliera di nuova istituzione, che va ad aggiungersi all'esistente
"Spedale di S. Maria", si trova immediatamente fuori la porta del
Fossato del borgo di Castelnuovo e ser Giannino ne è il primo Rettore mentre
Nuta ne è "domina et conversa".
Al Sinodo
diocesano di Volterra del Vescovo Filippo Belforti, che si svolge il 10
novembre 1356, la struttura spedaliera nel suo complesso è registrata come
"Ospedale di Castelnuovo". Dall'ospedale alla "Società o
Compagnia di Santa Maria", con la sua remota sede sempre nella chiesa del
borgo, il passo è breve e con significative citazioni se ne documenta l'attività
per giungere al 1606, anno dal quale sono noti tutti i nomi dei Camarlinghi
della Compagnia della Purificazione della Vergine Maria. Da questa data e fino
ai giorni nostri si richiamano centinaia di nomi di amministratori, soci,
provveditori, governatori, camarlinghi e correttori, attraverso un esame
puntuale della vita sociale dal momento della ultima e definitiva rifondazione
in "Confraternita della Misericordia di Castelnuovo intitolata alla
Purificazione della Vergine Maria", avvenuta il 6 dicembre 1857 per volere
di un gruppo di illuminati benestanti del paese.
Scorrono così
fino ai giorni nostri le principali vicende del sodalizio, gli slanci
organizzativi, i problemi, le pause e il silenzio, nel mutevole volgersi della
storia patria: dallo stato liberale, al diffondersi delle idee socialiste, al
fascismo e al dopoguerra, per giungere alla realtà contemporanea che vede la Confraternita di
Misericordia coinvolgere, dopo circa sette secoli di attività, l'insieme della
popolazione in un progetto di eccezionale ampiezza e significato al servizio
dell'uomo.
L'intervista al
Governatore Walter Benini (1995) fa infine riflettere sul lungo cammino
percorso, sulle mète raggiunte e su quelle da raggiungere, mète che sono
condivise da tutta la Comunità
che vede nella Misericordia uno strumento operante di solidarietà ispirata ai
più alti e nobili ideali del Cristianesimo.
Ampi repertori
bibliografici e delle fonti, un indice cronologico, dei nomi di persona e delle
denominazioni di Compagnie e Confraternite, quest'ultimo suddiviso per località
di appartenenza, unitamente alle tabelle allegate, rappresentano un
indispensabile completamento della ricerca ed aprono prospettive stimolanti per
il suo approfondimento. Il volume è attualmente esaurito.
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