sabato 28 febbraio 2015



PUBBLICAZIONI DI CARLO GROPPI

(XXI)

2014,  ottobre. Esce il 5° libriccino di 45 poesie, presso la Grafitalia di Sandro Gherardini, in 348 copie, numerate, “Grazie alla vita”, brossura ril. cop.na a colori, pp. 80, opera non in commercio, riservata agli amici e amiche di Carlo, prenotata in anticipo via web e rapidamente esaurita! Ripropongo la “premessa”:


Quando un principe sta per parlare, si deve tacere. Così scrive Franz-Xavers Kappus da Berlino nel giugno 1929, dando alle stampe  le ormai famosissime dieci “Lettere a un giovane poeta”, che R. M.  Rilke gli aveva scritto tra il 1903 ed il 1908. Dunque, perché questo nuovo libriccino? Avrei dovuto tacere. Ma, proprio prendendo spunto dalle lettere, e dall’idea di Rilke sulla poesia, mi sono ancor più spinto, nell’esplorazione della mia anima e della sua memoria profonda, proseguendo nella scrittura e nella creazione poetica, andando, come dice il Poeta, di stupore in stupore: “…le opere d’arte sono di una solitudine infinita; solo l’amore può afferrarle e custodirle. Lavorare con calma e umiltà. Attendere con pazienza l’ora della nascita, di un nuovo chiarore. L’arte esige tanto dai suoi semplici fedeli quanto dai creatori. Il tempo, per lei, non è una misura. Un anno non conta: dieci anni non sono niente. Essere artisti non vuol dir contare, vuol dire crescere, come l’albero che non sollecita la sua linfa, che resiste fiducioso ai grandi venti della primavera, senza temere che l’estate non possa venire. L’estate viene.  Ma non viene che per quelli che sanno attendere, tanto tranquilli e aperti come se avessero l’eternità davanti a loro”. Lo imparo tutti i giorni a prezzo di sofferenze che benedico. La pazienza è tutto. E’ stato proprio Rilke a farmi incontrare con Jacobsen, Tove, Waldemar,  Schönberg e i suoi Gurrelieder, e con il Cantico dei Cantici. Dalla meraviglia di questi incontri e dalla pazienza dell’attesa, sono nate le liriche del poemetto “Agnes e Martin” e quelle raccolte nei quaderni “Canto ciò che si perde” ed “Ultimi palpiti”, dai quali ho tratto i testi riuniti in questo libriccino. 

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