lunedì 25 dicembre 2023

Memoria del Natale. Ritrovo una piccola poesiola del 1969, forse scritta per la mia primogenita. Per Natale quand’ero piccino io facevo il contadino. Allora per i bimbetti c’eran pochi regaletti: un vecchio barattolo per tamburo, un soldatino senza una gamba, due migliacci ed il carburo. E nel letto con la zia, da piedi, a farci il solletico! Le pecore nell’ovile, i grandi intorno al focarile, mentre nel bosco il vento fischiava, tutti contenti ci si scaldava. Nonno Beppe accendeva la pipa e raccontava una storia antica. Laggiù, al Vallonsordo, ci fu una tragedia, tutti morti per rubare, ma una bimba ferita sotto il tavolino fece la morta e all’alba parlò: insegnando gli assassini! Intanto, nel pagliaio, la cagnetta faceva la serenata alla luna; ed anche il maiale grugniva, che la ghianda del quercione era stata una buona razione! Una notte senza eguale, la notte del Santo Natale!

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