mercoledì 14 luglio 2021

 


Queste giornate lunghe…

In questo periodo mi sono riavvicinato alla poesia mettendo la fine ad una raccolta iniziata nell’anno 2000 e proseguita fino a questa data, “Non tutto morirò”,  composta da 38 testi. Alcuni di essi saranno inseriti nei quattro numeri del trimestrale “La Comunità di Pomarance”, nell’anno 2021, mentre la maggior parte dei rimanenti dovrà attendere tempi migliori nella fine “sicura” della pandemia, per un’edizione privata in un centinaio di copie. Va’ bene! Finché c’è vita c’è speranza! Forse, dopo una attenta correzione del testo, ne inserirò qualcuna su questo blog, strada facendo.

Adesso, non avendo timore di essere coinvolto né contaminato, leggo con grande interesse i testi di alcuni poeti che occhieggiano su un ripiano alla mia destra: R.M. Rilke, Poesie 1907-1926; Gabriela Mistral, Sillabe di fuoco; e Louise Gluck, Ararat.

Di questa ultima poetessa metto un testo in lingua inglese, per le mie affezionate parenti americane!

 

Confession

To say I’m without fear -

 It wouldn’t be true.

I’m afraid of sickness, humiliation.

Like anyone, I have my dreams.

But I’ve learned toh ide them,

to protect myself

from fulfillment: all happiness

attracts the Fates’ anger.

They are sisters, savage -

in the end, they have

no emotion but envy.

Louise Gluck è autrice di  dodici libri di poesie e due raccolte di saggi.  Ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 2020. Ha vinto molti altri premi internazionali e nazionali. Insegna a Yale e Stanford e vive a Cambridge, nel Massachusetts. Il volume ARARAT, dal quale ho tratto questa poesia, è stato pubblicato nel 2021 da “Il Saggiatore”

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