venerdì 17 marzo 2017

Maria Sklodowska Curie.

Nonostante che la mia introduzione alla biografia della due volte Premio Nobel, arricchita  da vicende spesso taciute, fosse stata pubblicizzata come un argomento di grande rilievo culturale e scientifico, soltanto 5 persone, più mia moglie, sono state presenti e le ringrazio moltissimo. Il tema era per noi castelnuovini una novità ed anche una scoperta perchè Marie Curie fu a Larderello e in altre località boracifere, ospite di Florestano De Larderel e Piero Ginori Conti e soggiornò, con ogni probabilità, sia nel Palazzo De Larderel  a Larderello, sia alla Villa Ginori Conti a Castelnuovo di Val di Cecina, per studiare un tema che da allora è rimasto molto importante per il nostro territorio, cioè la "radioattività" presente nelle manifestazioni naturali geotermiche, nel vapore endogeno e dei gas rari e nelle sorgenti termali. Era il 1918 e l'Italia affrontò con determinazione la questione, sia per scopi terapeutici, che strategico-militari, che di produzione industriale del radio. La radioattività e le sue emanazioni furono accertate, ma in così debole quantità che ne sconsigliarono la produzione, privilegiando gli investimenti di capitali per lo sviluppo dell'applicazione della forza dei soffioni alla produzione di energia geotermoelettrica. Alcuni studi sulla radioattività proseguirono ad intermittenza fino al 1930, quando il tema fu definitivamente accantonato. E' solo in anni recenti che abbiamo sentito parlare del "radon", un gas radioattivo, a debole intensità, presente praticamente intorno a tutte le manifestazioni attive o inattive del vulcanesimo in tutto il mondo e, finanche, nelle strade delle grandi metropoli ad intenso traffico, gas che si esaurisce volatizzandosi. Certo è che noi abitanti delle aree geotermiche, conviviamo con l'intenso sfruttamento industriale delle acque boriche e del vapore endogeno, fin dal 1812, praticamente a stretto contatto con tali emanazioni,  in un ciclo di vita che possiamo definire in media con quello di altre parti dell'italia (con l'esclusione dei picchi molto alti di morti causati dall'uso dell'amianto utilizzato nell'industria geotermica fino poco più di due decenni fa, quando esso, che veniva largamente impiegato come materiale per l'edilizia e per l'isolamento termico, fu proibito). Tuttavia capita spesso, discutendo tra la gente, specialmente di fronte a delle morti giovani, di chiedersi: "Ma non dipenderà dal tipo di aria che respiriamo, o di acqua che beviamo o di prodotti agricoli dei nostri campi?" Certo, ci sono tantissimi ultrasettantenni, ed anche centenari...ma un piccolo dubbio rimane, nonostante le molte pubblicazioni scientifiche prodotte  che ci rassicurano...

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