sabato 16 novembre 2013




Diario minimo.

Giovedì alla Terza Età di Pomarance per parlare di Norma Parenti, medaglia d’Oro al valor militare alla memoria (1921-1944) una bella serata. Oltre trenta presenti e molta attenzione. Avevo preparato una traccia introducendo il profilo di Norma descritto nel libro di Riccardo Michelucci “L’eredità di Antigone”, Odoya editore, ma, durante il viaggio da Castelnuovo a Pomarance (15 km.) ho pensato di cambiar tutto e di “parlare a braccio”, con lettura finale di alcuni documenti inediti. Mi sono contentato. Il regista Mario Rossi ha voluto leggere, in finale, la poesia “Norma Parenti” che aveva inserito nel suo dramma lirico dell’anno scorso a Montecastelli. Mi sono commosso, e quasi quasi avevo dimenticato che quei versi l’avevo scritti io! Una gentile signora mi ha chiesto timidamente se si poteva avere quella poesia: ma sì, ne ho una copia qui! Il suo viso s’è illuminato di gioia. In più era presente una mia collega di lavoro, diciamo pure una amica, dato che non solo è stata in ufficio insieme a me, ma io sono stato amico di suo padre, un sindacalista comunista,  segretario della Commissione Interna e poi Responsabile del Museo della Geotermia di Larderello, il popolare “Passetto”, ed anche di suo fratello, Roberto, un collega, compagno e amico impiegato nel settore delle Perforazioni geotermiche. Insomma un legame mai incrinato, molto più ampio di una semplice amicizia. Quando siamo usciti abbiamo fatto un po’ di strada insieme, parlando  di noi e della vita. Oggi le ho mandato una copia del libriccino “La cometa Swan”, per ricordo. Aggiungo che essa è una donna molto bella e gentile e questa bellezza, che non può essere nascosta, in se stessa si nutriva, senza ostentazione.   

Norma Parenti
(Monterotondo Marittimo, 1/6/1921 – Massa Marittima, 23/6/1944)
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria; eroina della Resistenza;
torturata e assassinata dai fascisti della RSI, al comando di ufficiali delle SS tedesche.
Testo di Carlo Groppi, musica e canto di Irene Marconi.

A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento
Norma, sei vergine ancora!

Oh! i neri aguzzini,
le croci uncinate in sporche uniformi,
anime gelide, figli del Male,
ti spezzano le carni, i denti,
il tenero pube, il sorriso:
ma non avranno il tuo cuore!

A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento
Norma, sei vergine ancora!

Di Maremma sei l’Angelo invincibile,
Norma Parenti, occhi di fiordaliso,
labbra porporine, fanciulla indifesa,
Apostolo di pace e di solidarietà!

A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento
Norma, sei vergine ancora!

Ora sei vento nei vicoli antichi,
speranza di campi profumati,
sei l’Ideale che batte
nei cuori assetati di fratellanza;
sei tortora e nido,
sei fonte e sei rivo,
sei marmo e memoria,
tramonto e aurora,
sei cielo e mare, 
sei fiamma  eterna di Libertà!

A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento

Norma, sei vergine ancora!

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