Diario minimo.
Giovedì alla Terza Età di
Pomarance per parlare di Norma Parenti, medaglia d’Oro al valor militare alla memoria
(1921-1944) una bella serata. Oltre trenta presenti e molta attenzione. Avevo
preparato una traccia introducendo il profilo di Norma descritto nel libro di
Riccardo Michelucci “L’eredità di Antigone”, Odoya editore, ma, durante il
viaggio da Castelnuovo a Pomarance (15 km .) ho pensato di cambiar tutto e di
“parlare a braccio”, con lettura finale di alcuni documenti inediti. Mi sono
contentato. Il regista Mario Rossi ha voluto leggere, in finale, la poesia
“Norma Parenti” che aveva inserito nel suo dramma lirico dell’anno scorso a
Montecastelli. Mi sono commosso, e quasi quasi avevo dimenticato che quei versi
l’avevo scritti io! Una gentile signora mi ha chiesto timidamente se si poteva
avere quella poesia: ma sì, ne ho una copia qui! Il suo viso s’è illuminato di
gioia. In più era presente una mia collega di lavoro, diciamo pure una amica,
dato che non solo è stata in ufficio insieme a me, ma io sono stato amico di
suo padre, un sindacalista comunista,
segretario della Commissione Interna e poi Responsabile del Museo della
Geotermia di Larderello, il popolare “Passetto”, ed anche di suo fratello,
Roberto, un collega, compagno e amico impiegato nel settore delle Perforazioni
geotermiche. Insomma un legame mai incrinato, molto più ampio di una semplice
amicizia. Quando siamo usciti abbiamo fatto un po’ di strada insieme,
parlando di noi e della vita. Oggi le ho
mandato una copia del libriccino “La cometa Swan”, per ricordo. Aggiungo che
essa è una donna molto bella e gentile e questa bellezza, che non può essere
nascosta, in se stessa si nutriva, senza ostentazione.
Norma Parenti
(Monterotondo Marittimo, 1/6/1921 – Massa
Marittima, 23/6/1944)
Medaglia d’oro al valor militare alla
memoria; eroina della Resistenza;
torturata e assassinata dai fascisti della
RSI, al comando di ufficiali delle SS tedesche.
Testo di Carlo Groppi, musica e canto di
Irene Marconi.
A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento
Norma, sei vergine ancora!
Oh! i neri aguzzini,
le croci uncinate in sporche uniformi,
anime gelide, figli del Male,
ti spezzano le carni, i denti,
il tenero pube, il sorriso:
ma non avranno il tuo cuore!
A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento
Norma, sei vergine ancora!
Di Maremma sei l’Angelo invincibile,
Norma Parenti, occhi di fiordaliso,
labbra porporine, fanciulla indifesa,
Apostolo di pace e di solidarietà!
A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento
Norma, sei vergine ancora!
Ora sei vento nei vicoli antichi,
speranza di campi profumati,
sei l’Ideale che batte
nei cuori assetati di fratellanza;
sei tortora e nido,
sei fonte e sei rivo,
sei marmo e memoria,
tramonto e aurora,
sei cielo e mare,
sei fiamma
eterna di Libertà!
A vent’anni la bellezza non muore,
l’odio non scalfisce l’amore;
a vent’anni tra gli ulivi d’argento
Norma, sei vergine ancora!
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