sabato 23 novembre 2013



Castel del Sasso in Val di Cornia: 2000 anni di “santità”1

            Per trovare una prima succinta notizia del piccolo borgo di Sasso Pisano (Castel del Sasso in Val di Cornia), dobbiamo riandare al Dizionario geografico fisico storico della Toscana d’Emanuele Repetti del 18432, contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, nel quale, in ottantaquattro righe disposte su una colonna, si esaurisce l’argomento. Oggi, con le metodologie della storiografia moderna, e con la valorizzazione della microstoria, non basterebbe un intero volume d’alcune centinaia di pagine per descrivere le sue vicende urbane, economiche, sociali, religiose e industriali. Un'opera di tal fatta non esiste ancora e pertanto ci rifaremo a nostri studi per la compilazione della Cronologia storica della Comunità di Castelnuovo (nei quali il Sasso è compreso), studi in parte editi ed in parte di prossima pubblicazione.
Il nome, simile a diversi altri luoghi della Toscana (La Sassa, Sassetta, Sassalbo, Sassi, Badia del Sasso, Sasso di Castro, Madonna del Sasso, Villa del Sasso, Sasso di Simone, Sasso Forte, Sasso Rosso, Sassuolo, ecc. ecc.), indica chiaramente la sua origine: un grande sperone roccioso, solitario e spoglio, sul quale è incastellato un piccolo borgo. Il toponimo inizia a comparire, in varie versioni (Saxum, Saxo; Sacho, Chastello de Saxo), nelle pergamene medievali a partire dal 9 ottobre 1066, allorché il vescovo di Volterra, Ermanno, stando nel luogo del Sasso, concede affitti in Gello e Montalcinello3.
Secondo una mia ipotesi, su questo sasso, probabilmente nel corso del VII secolo, i Longobardi costruirono un primo insediamento, un warding (warding=guardingo; luogo d’avvistamento), in posizione sicura dominante il territorio e la strada etrusco-romana che proveniente da Volterra portava a Populonia e Falesia (Populonia e Piombino). Anzi, è molto probabile che nei pressi del Sasso si congiungessero a questa strada, quella proveniente dall'interno senese, insieme a sentieri di viabilità secondaria. Com’è noto i Longobardi occuparono un territorio non pacificato, ove si susseguivano le incursioni armate, e costruirono i loro insediamenti non in luoghi aperti e di pianura o di fondovalle, ma sui cocuzzoli più impervi dei monti in posizione facilmente difendibile. E il Sasso possedeva tali caratteristiche poiché aveva di fronte, ad est, uno specchio d’acqua termale bollente, con un monte di macigno a ponente e le scoscese ripe del fiume Cornia ad oriente.

                                                                                              (continua)



1 Per la stesura di questo breve saggio ho attinto alle fondamentali opere di molti studiosi, ed in particolare a quelle di: Silvia Bianchi, don Mario Bocci, Roberto Ferretti, Enrico Fiumi, Gabriella Giuliani, don Enrico Lombardi, Silvano Mori, Raffaello Nasini, Franco Porretti. Contributi parimenti importanti mi sono stati forniti da: Renzo Brucalassi, Florio Carnesecchi, Alessandro Colletti, don Giovanni Costagli, Sennuccio Del Bene, Annamaria Esposito, don Mario Sardellini, Jader Spinelli e Claudia Vallini. La lettura critica del testo con l’apporto di sostanziali modifiche e correzioni è stata effettuata da Angelo Marrucci. Con Angelo e con gli altri autori e studiosi citati, benché soltanto io sia responsabile di residuali errori, ho un immenso debito di riconoscenza. Dedico questo lavoro alla memoria del reverendo James Groppi, di don Angelo Groppi, di padre Stanislao Groppi, e dei miei religiosissimi bisnonni Rosa e Natale Groppi.
2 E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana, Firenze, V, coi tipi A. Tofani e G. Mazzoni, 1833-1845, pp. 201-205.
3 M. BOCCI, Sasso Valdicornia, in: «L’Araldo», a. XLIII, n. 21, 28 maggio 1972, pp. 6-7; S. PIERI, Toponomastica della Toscana Meridionale (Valli della Fiora, dell’Ombrone, della Cecina e fiumi minori) e dell’Arcipelago Toscano, Siena, Acc. Senese degli Intronati, 1969, pp. 315-316.

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