Enrico Rossi: «è possibile combinare lo sviluppo tecnologico legato all’utilizzo della geotermia con la tutela e la salvaguardia dell'ambiente»
Nel suo intervento al dibattito organizzato dalla Regione Toscana e da CoSviG a Radicondoli sul tema “Dalla geotermia: innovazione e sviluppo territoriale”, il presidente della Regione Toscana ha indicato le strategie per lo sviluppo dei territori geotermici
GeotermiaNews
Redazione
20/09/2013
Il più piccolo teatro d'Italia, il Teatro dei Risorti di Radicondoli, è stata la cornice in cui si è svolto il dibattito, organizzato dalla Regione Toscana e da CoSviG, sul tema “Dalla geotermia: innovazione e sviluppo territoriale”.
L’incontro, moderato da Antonio Cianciullo, e cui hanno partecipato oltre al Presidente Enrico Rossi, Massimo Messeri (presidente di Nuovo Pignone- (gruppo General Electric), Massimo Inguscio (direttore del Dipartimento Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia del CNR) e Massimo Montemaggi (responsabile Geotermia di Enel Green Power), si è tenuto dopo la visita di una delegazione di amministratori, giornalisti e rappresentanti del mondo della ricerca, al laboratorio di Sesta.
Realizzato da Enel nel 1996, il laboratorio di Sesta è dotato di sistemi tecnologici avanzati per la prova dei combustori a turbogas (di cui esistono in Europa solo altri tre esempi, due in Germania e uno in Francia). Il centro di Sesta consente di realizzare prove di qualifica con certificazione Iso 9001 con combustibili tradizionali e alternativi in macchine industriali di varia taglia. Per questo Sesta ha richiamato l'interesse di vari produttori di bruciatori e turbine a gas. Data l'importanza di un efficiente uso del combustibile ai fini dei contenimento del costo energetico, queste prove sono utilizzate da gran parte delle multinazionali del settore, da General Electric a Ansaldo, da Mitsubishi a Siemens.
Nel luglio scorso la Regione ha promosso un'intesa per la creazione di un polo tecnologico nel settore energetico di cui il primo tassello è stato la firma di un protocollo, sottoscritto da Regione, Enel, Nuovo Pignone, Ansaldo, Cnr e CoSviG a seguito del quale la direzione di Sesta passerà gradualmente da Enel a Cosvig, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, di proprietà dei comuni dell'area.
L’investimento necessario per rilevare la struttura (stimato, in via preliminare, in 10 milioni di euro) proverrà dal Fondo Geotermico, previsto dall’Accordo Generale sulla Geotermia, siglato da Enel, Regione Toscana ed Enti Locali nel 2007. La Regione Toscana investirà ulteriori 5 milioni di Euro dal fondo per la ricerca per potenziare il laboratorio così da renderlo idoneo a rispondere alle richieste delle imprese del mondo dell’energia, rispetto a nuove linee di ricerca industriale e innovazione di prodotto.
«L'intervento della Regione sull'area sperimentale di Sesta, avvenuto d'intesa con Enel e con General Electric –ha detto il presidente Enrico Rossi- ha salvato e rilanciato un gioiello tecnologico di assoluta eccellenza a livello europeo. Ora intorno a questo laboratorio potranno convergere e svilupparsi nuove opportunità di ricerca e di sviluppo per un territorio storicamente legato all'utilizzo della geotermia per la produzione energetica».Alle domanda di Antonio Cianciullo che poneva l’accento sul fatto che sino ad ora tra le due eccellenze rappresentate da una parte dal paesaggio caratterizzato dalla presenza della geotermia –nelle sue forme naturali e industriali- dall’altra da un laboratorio come quello di Sesta, non vi fosse stato molto dialogo, Rossi ha risposto che «è necessario un approccio di sistema ed è fondamentale intessere un sistema di relazioni per cercare di essere positivi di fronte al futuro».
«Questo apparente contrasto –ha continuato Rossi- tra presenze naturali e il ruolo di Enel che ha ordinato questa risorsa trasformandola in energia ed ha “incivilito” questa valle va superato, perché penso che sia possibile combinare lo sviluppo tecnologico legato all’utilizzo della geotermia con la tutela e la salvaguardia dell'ambiente. Le due cose stanno insieme e l'uomo deve indirizzare questo equilibrio».
Il presidente Rossi ha poi fatto riferimento al confronto che prima del dibattito ha avuto con i sindaci del territorio geotermico, definendolo molto positivo nell’assumere la geotermia come una risorsa strategica e decisiva per lo sviluppo economico e sociale e non alternativa allo sviluppo turistico.
Durante il confronto con i sindaci, due sono stati gli impegni assunti dal Governatore della Toscana: rendere operativa la possibilità di ottenere da Enel un costo più basso della bolletta elettrica per le imprese del territorio geotermico e la disponibilità da parte della Regione di contribuire con la metà delle risorse necessarie a risolvere i problemi di viabilità.
L’obiettivo è quello di rendere appetibile per le imprese investire nelle aree geotermiche e assieme agli investimenti che saranno fatti sul laboratorio di Sesta, creare una filiera produttiva legata alle tecnologie per l’utilizzo della risorsa geotermica, in particolare quella relativa alle medie e basse entalpie.
«Il nuovo piano energetico, che ci apprestiamo ad approvare in Giunta Regionale valorizzerà molto la risorsa geotermica –ha sottolineato Rossi- Davanti all'obiettivo, di qui al 2020, di incrementare del 10% l'utilizzo di fonti rinnovabili la geotermia svolgerà un ruolo primario. Nel nuovo piano si prevede che questo incremento dovrà essere prodotto per il 55% dalla geotermia a media entalpia. Un risultato che potrà essere ottenuto con impianti di piccole dimensioni meno invasivi per il territorio».
«L'uso della geotermia per la produzione energetica –ha concluso il presidente- non può prescindere dal porsi obiettivi di carattere occupazionale e di sostegno alle attività economiche e industriali, combinando insieme ambiente, sviluppo e salvaguardia del paesaggio. Questo territorio ha dato molto a Enel e al resto del paese; ora anche Enel deve tenere un approccio moderno, non più assistenziale e potrebbe ragionare assieme a noi su come sviluppare questo cammino».
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