8 Settembre 2013 (70°
del fatidico ambiguo 8 settembre 1943!)
Il mio 8 settembre non è così
drammatico. Non ci sono le sorti di un popolo, il dissolvimento di un regime
dittatoriale, né l’embrione della nascente democrazia…Lo passerò in famiglia,
coi miei bambini, la gattina, lavorando ad un ultimo testo poetico, nel quale
riaffermo il “diritto”, benché ormai nella vecchiaia, a cantare ed anche
camminando, a tarda sera, sulla strada panoramica che taglia i monti e il
cielo. Ieri, nella festa del compleanno di Bereket, ho ricevuto,
inaspettatamente, il primo ed unico tardivo regalo con tanto di bigliettino
augurale disegnato da Yobi e Beri, un regalo graditissimo: una bottiglia di
Mirto di Sardegna, un torrone di Tonara, una scatola di biscotti di Itria, cioè
il quasi meglio che l’Italia, ossia la Sardegna , producano. Perciò il palato, comunque
vadano le deplorevoli vicende politico-istituzionali in Italia ed anche quelle,
ben più drammatiche, in medio-oriente,
resterà dolce. In più ho completato la catalogazione dei libri personali di mia
moglie, quelli nel mobile grande di salotto, sono 303. Adesso procederò a
schedare i miei, sempre di salotto, me ne restano circa 250, e così toccherò le
2500 unità, 2800 compresi quelli di Grazia. Il cammino è ancora lungo, per
arrivare alle circa 6000 unità librarie. Ma spero di farcela.
I commenti su questa esplorazione
li farò alla fine. Pubblico tre immagini: la gattina che tenta di scalare una
parete del sesto grado superiore, il “famoso” bigliettino di auguri, e la veduta,
a sportelli chiusi, della libreria di salotto.
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