sabato 16 febbraio 2019




TEMPO DI ELEZIONI.








Si avvicinano le Elezioni Amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Castelnuovo di Val di Cecina. Da quanto mi è dato di sapere ci saranno 2 liste civiche: una capeggiata dal Sindaco uscente dott. Alberto Ferrini, che si presenta per la terza volta dopo essere stato Sindaco del Comune per i due mandati precedenti; un’altra, ed è la vera novità, una lista costituita quasi del tutto da candidati al loro primo mandato, con una predominante presenza femminile, e, quindi, portatrice di nuove sensibilità e voglia di far bene. Anche se le due liste civiche si presentano senza simboli di Partito, la loro collocazione etico-politica è nettamente divergente, nonostante che i “partiti”, a Castelnuovo V.C. siano praticamente scomparsi: sinistra-centro; destra-centro. La loro effettiva “diversità” si misurerà sui programmi (al momento non conosciuti) e sui “valori”. Essendo iscritto ad uno dei partiti ancora sopravvissuti in sede locale, è anche chiaro a chi andranno le mie preferenze, ma non è il momento questo di parlarne. Vorrei invece segnalare, a tutti i candidati, di fare una visita “alla periferia” del Capoluogo (e, magari, anche a quelle di Sasso Pisano, Montecastelli e Leccia), per rendersi conti dello stato di degrado nel quale esse versano: vedere l’area di Sant’Antonio; viabilità; degrado area ex Tommi, serre abbandonate comprese, situazione dei fossati; andare al Casalino ossia Piazza del Popolo, ancora transennata e soprastante crollo; andare alla Porta Romana i cui due accessi sono transennati per il crollo di un fabbricato addossato alle mura della Porta; dare uno sguardo al lato sotto le Rocche, alla giungla di rovi e rifiuti antichi e recenti e al disordine vegetale in genere; dare un’occhiata alla nuova frana, in area molto delicata, che si è verificata sul bordo del “fossato” e riconsiderare interventi di consolidamento dell’alveo dal fossato medesimo; promuovere azioni per rendere transitabile la via “Romana” e, infine, tante altre cose con una accurata ricognizione di tecnici, onde redigere un piano generale di interventi atti a ridare al Borgo Medievale, il decoro e la vibilità delle famiglie che vi abitano e che vi potrebbero abitare, compreso quell’Albergo Diffuso, del quale ne è stato parlato. Infine, un pericolo latente, di crollo di muri e caduta di alberi,  si può osservare nel viottolo che dalla “casa di Gorina” beipassa le “Casacce” e si ricollega alla via di Porta Romana. Se non è ancora successo qualcosa di grave si deve solo a pochi volontari, che ho visto in azione, che io ringrazio. Non credo di aver esagerato, ma, comunque, invito i cittadini,  e i nuovi “candidati”, sia del Capoluogo che della Frazioni, a rendersene conto di persona per far si che tali interventi trovino posto nei programmi e successivamente nelle azioni concrete.

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