Di fotografi e
del fotografare.
Abbiamo, tra le tante altre
Associazioni, anche un “Gruppo Fotografico” ricco di più di venti iscritti, tutti fotografi
dilettanti, ed alcuni di loro “evoluti”, diciamo pure di livello professionale
molto alto. Ma tutti animati dalla passione d’imparare l’arte della
tecnica fotografica e l’arte del
linguaggio fotografico, oggi più che mai, al centro della comunicazione
globale. Ne faccio parte anch’io, nonostante non mi sia adeguato ai cambiamenti
nel settore, abbia da almeno venti anni riposto le due Nikon e gli accessori,
non usi più pellicola, ma porti sempre con me la piccola fotocamera digitale,
non certo adatta a fare “la bella immagine” o “il capolavoro”, ma mi sia utile
per i miei “racconti”, una specie di emozioni non scritte,.ma catturate dagli
impulsi elettronici nell’istante medesimo che sbocciano. In questo caso non è
necessaria “la bella immagine”, ma l’immagine, che da sola, o con altre,
racconti una storia. Si potrebbe anche dire, come una volta, “reportage”. Ieri
sera ho partecipato alla riunione del Gruppo per scegliere quattro fotografie
da esporre i prossimi 17 e 18 ottobre nei giardini pubblici di Castelnuovo in
occasione della tradizionale festa della “castagna”, cioè “Castagnalandia”, il
frutto che da secoli caratterizza il nostro Comune toscano. Esporremo in 15. Ci
saranno delle immagini bellissime ed altre, come le mie, più modeste, ma pur
sempre testimoni di un amore. Abbiamo la sede del Gruppo in una stanza dell’ex
Asilo Infantile delle suore, proprio sulla sommità del Borgo, lassù dove un
tempo sorse il “Warding” longobardo, forse nell’VIII° secolo e dal quale si
espanse circolarmente l’antico Borgo. E’ un luogo semiabbandonato, decaduto, ma
di grande suggestione, nonostante i radicali mutamenti architettonici del
secolo scorso, i primi negli anni ’20 ed i secondo negli anni ’50. Adesso, nel
progetto LUX che anima le discussioni dei castelnuovini, esso è stato rivestito
di immagini su tela trasparente, illuminate di un colore rosso acceso, tratte
dalle sculture del Battistero di Pisa, a dare l’impressione, per chi le vede la
prima volta, che si tratti di una “castello” vero e proprio! E’ solo una
“impressione”, purtroppo. E alla fine, tutto ritornerà come prima, deserto e
buio.
Nessun commento:
Posta un commento