Omaggio al poeta-musicista Piero Nissim.
Le domande e le risposte dalla poesia sono tratte dalla canzone Tum-balalayka, melodia popolare yiddisch con testo di M. Pirashikov nella versione italiana di Piero Ninnim
Quando giocavamo al gioco dell’anello…
a J ,E, MG, R,G, RM, C,
le bambine dei
giochi
Quando giocavamo al
gioco dell’anello
cercavo di
trattenere tra le mie le tue mani, un solo attimo,
eppure il cuore
palpitava ed una vampa mi saliva al viso
al momento di
pronunciar la scelta per la penitenza: “ bacio”.
I più grandi
sorridevano, ammiccando a quell’acerbo
amore e il bacio
tanto atteso andava alla vecchia zitella!
Fu allora, oppure
molto dopo, in un villaggio lontano,
che al gioco
dell’albero del Primo Maggio
e al gioco delle
ghirlande del Principe
e della guardiana di
oche che in segreto l’amava,
due giovani
prescelti tra gli evviva e le coppe di sidro,
dovevano per
baciarsi render chiaro un arcano enigma,
uno ero io, l’altra
eri tu, mia stella!
Dimmi, ragazza,
dimmi,
se vuoi essere mia
sposa:
cos’è che cresce
senza pioggia,
cos’è che brucia
senza mai finire
e cos’è che piange
senza lacrime?
Ingenuo Principe,
che vieni a chiedermi?
La pietra, cresce
senza pioggia,
l’amore brucia senza
mai finire
e il cuore, il mio
cuore, piange senza lacrime!
La fisarmonica
vibrava di passione,
la zampogna pareva impazzita,
e tutto intorno nel
grande prato dei nastri colorati
le giovani coppie
sognavano speranze di vita.
Si stringevano nel
gioco gli innamorati fanciulli
in quella magica
sera, quel giorno, là all’est,
sull’ansa rivierasca
del fiume d’argento,
mentre il tramonto incendiava la selva nera.
E certo non
pensavamo alla profezia
del silenzioso
pianto del cuore, che li attendeva.
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