martedì 28 gennaio 2014



Omaggio al poeta-musicista Piero Nissim.

Le domande e le risposte dalla poesia sono tratte dalla canzone Tum-balalayka, melodia popolare yiddisch  con testo di M. Pirashikov nella versione italiana di Piero Ninnim

Quando giocavamo al gioco dell’anello…


                               a  J ,E, MG, R,G, RM, C,
                               le bambine dei giochi

Quando giocavamo al gioco dell’anello
cercavo di trattenere tra le mie le tue mani, un solo attimo,
eppure il cuore palpitava ed una vampa mi saliva al viso
al momento di pronunciar la scelta per la penitenza: “ bacio”.

I più grandi sorridevano, ammiccando a quell’acerbo
amore e il bacio tanto atteso andava alla vecchia zitella!

Fu allora, oppure molto dopo, in un villaggio lontano,
che al gioco dell’albero del Primo Maggio
e al gioco delle ghirlande del Principe
e della guardiana di oche che in segreto l’amava,
due giovani prescelti tra gli evviva e le coppe di sidro,
dovevano per baciarsi render chiaro un arcano enigma,
uno ero io, l’altra eri tu, mia stella!

Dimmi, ragazza, dimmi,
se vuoi essere mia sposa:
cos’è che cresce senza pioggia,
cos’è che brucia senza mai finire
e cos’è che piange senza lacrime?

Ingenuo Principe, che vieni a chiedermi?
La pietra, cresce senza pioggia,
l’amore brucia senza mai finire
e il cuore, il mio cuore, piange senza lacrime!

La fisarmonica vibrava di passione,
 la zampogna pareva impazzita,
e tutto intorno nel grande prato dei nastri colorati
le giovani coppie sognavano speranze di vita.

Si stringevano nel gioco gli innamorati fanciulli
in quella magica sera, quel giorno, là all’est,
sull’ansa rivierasca del fiume d’argento,
mentre  il tramonto incendiava la selva nera.

E certo non pensavamo alla profezia

del silenzioso pianto del cuore,  che li attendeva.

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