11 gennaio 2014: Piccoli
Incontri Letterari (PIL)
a Belforte, ore 17, Casa
della memoria “l’Aquilante”.
Due temi proposti dalle gentili coordinatrici:
<vorrei
sottolineare il fato>
<io come te>
Penso di partecipare e leggere qualcosa, riguardo alla poesia
e al “fato”. Non ciò che metto nel post
per incitarvi/mi. L’ha scritta un grande poeta, ma potrei averla scritta io.
<Il fato mi diede
in sorte
quella dolce sfortuna
di essere poeta>
Da tempo la vita mi ha insegnato
che musica e poesia
sono al mondo le cose più belle
che la vita può darci.
Oltre all’amore, ovviamente.
In una vecchia crestomazia
stampata all’epoca dell’Imperialregia Libreria,
nell’anno in cui moriva Vrchlicky,
cercai una trattazione poetica
e stili di poesia.
Poi misi una rosellina in un bicchiere,
accesi una candela,
e cominciai a scrivere i primi versi miei.
Divampi pure la fiamma di parole
e arda,
magari mi bruci le dita!
Una sorprendente metafora val più
che anello d’oro al dito,
ma nemmeno il Rimario di Puchmajer
a niente mi servì.
Invano raccolsi i pensieri
e spasmodicamente chiusi gli occhi
per udire il primo meraviglioso verso.
Nell’oscurità invece di parole
scorsi un sorriso di donna e una chioma
svolazzante nel vento.
Fu il mio destino.
Dietro di lui ho arrancato
senza respiro per tutta la vita.
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