lunedì 27 gennaio 2014

27 gennaio 2014. Giornata della memoria della Shoah.


Anna Frank l’ho conosciuta presto, dal suo diario pubblicato a metà degli anni ’50 da Einaudi. Più tardi sono andato nell’alloggio segreto ad Amsterdam e infine nel lager dove trovò la morte, Berger-Belsen, in Germania. Agli inizi degli anni ’60 strinsi amicizia con una famigliola di ebrei boemi sopravvissuti al genocidio. Abitavano a Plzen. Il mio amico Rudolf mi introdusse alla conoscenza del mondo scomparso delle comunità ebraiche dell’Europa orientale e con lui iniziai un pellegrinaggio nei campi di sterminio: Mauthausen, Auschwitz, Terezin, Lublino…e dei ghetti ebraici: Praga, Varsavia, Cracovia…Mi adoperai a collaborare alla salvezza della memoria compiendo molte rischiose missioni e infine venni a conoscenza di storie drammatiche e conobbi persone che recavano ancora sulla loro carne il numero maledetto. Anche in Italia mantenni quest’impegno morale, non di celebrare la memoria, ma di alimentarla con la ricerca. Venni così precocemente ed inaspettatamente a conoscenza del piccolo Campo di Internamento per gli ebrei istituito a Raccatederighi, nel comune di Roccastrada, in provincia di Grosseto, nel 1943. Eravamo alla fine degli anni ’90. Nel 1998 ricevetti la tessera d’iscrizione alla Associazione “I Figli della Shoah”. Nel 2000-2003 collaborai con l’Istituto Storico Grossetano e dell’età  contemporanea” e pubblicai  i risultati in alcune pubblicazioni, basandomi sull’input di Lina Tozzi, una partigiana che all’epoca abitava alla Brezza di Gerfalco (GR), testimone diretta  della vicenda degli ebrei internati a Roccatederighi. Infine, da alcuni sopravvissuti, ho avuto documenti e altre testimonianze. L’ultima volta che sono andato a Roccatederighi è stato nel gennaio 2008, inaugurazione del monumento ricordo all’esterno dell’ex Seminario Vescovile. Adesso ho collaborato con una scrittrice che su quella tragedia sta scrivendo un romanzo. Credo inoltre che il mio piccolo opuscolo abbia contribuito a mettere sulla scena lo spettacolo di alcuni gruppi teatrali di Volterra con la regia di Alessandro Togoli. Sono dunque soddisfatto di aver ubbidito a Dante Alighieri quando ci ammonisce  che “…non fa scienza, sanza lo ritener, avere inteso”. Dunque “ritenere” e “trasmettere”. Stasera, a Castelnuovo di Val di Cecina, il poeta-burattinaio-musicista, l’ebreo Piero Nissim, ritornerà tra noi col suo meraviglioso repertorio musicale “MAYN LIDELE”, vecchi canti Yiddish ed anche con l’epopea di Gino Bartali, un “Giusto tra le Nazioni”. Alla Pista del Piazzone, ore 17, grazie alla Associazione Culturale “IL CHIASSINO”.





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