venerdì 22 marzo 2024

Oh! tempo, divoratore delle cose… Nel Museo dell’Innocenza serbo la memoria di alcuni luoghi dell’anima: ci metto il bosco del Serrappuccio, il vecchio mulino delle Cerbaie, lo Chalet del Piazzone, la terrazza coperta di Raspino ed anche l’accampamento al Fossato, con Mauro, Benito e Masino. Ma, tra loro, ha un posto speciale il Capanno dei castagni di Pietro e Rachele: ricordi, ricordi, di allegre tavolate intorno a rustiche pizze, cipolle cotte sotto la cenere ardente, polente, fegatelli… con il condimento di risate, allegria,felicità e, talvolta, amore, senza il male! Ci sono ritornato dopo anni di assenza. Non dovevo, perché conosco il perverso meccanismo del decadimento che accompagna, nel tempo, ricordi, emozioni, immagini di oggetti amati e cari, e la tristezza che ne scaturisce. Molto è stato, ma aspettare è di più.

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