lunedì 30 dicembre 2013

Oh! Tempo, divoratore delle cose…


Nel personale “museo dell’innocenza” serbo nella memoria l’immagine di  alcuni “luoghi dell’anima”, tra i quali metto il bosco del Serrappuccio, il vecchio mulino sul fiume Cecina, lo Chalet del Piazzone, il terrazzo della Casa di Raspino e l’accampamento al Fossato. Tra loro ha un posto speciale il Capanno dei castagni di Pietro e Rachele. Ricordi, ricordi, di allegre tavolate intorno a rustiche pizze, cipolle cotte sotto la cenere, polente, fegatelli…con il condimento di risate,  allegria, felicità e talvolta amore! Oggi ci sono ritornato, dopo anni d’assenza. Non dovevo, perché conosco questo perverso meccanismo del decadimento che accompagna, nel tempo, ricordi, emozioni, oggetti una volta amati e cari, e la tristezza che ne scaturisce. Molto è venire, ma aspettare è di più.



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