venerdì 20 dicembre 2013


Geotermia, Larderello: la famosa Centrale 3 (1955) all'epoca la più potente del mondo.


L’Assoluzione.

L’alba che precede il solstizio d’inverno è gravida di pioggia dopo tanti bei giorni soleggiati. Da domani i giorni cominceranno ad allungarsi, come recita un proverbio: “Per San Tommé il giorno allunga quanto il gallo alza il pié!” Ma l’inverno da noi sarà freddo, data l’altitudine, ma non nelle case riscaldate 24 ore su 24 con l’economico calore geotermico che garantisce per la durata di sette mesi una temperatura interna di + 20 °C a fronte di una minima esterna di meno 12 °C. Il costo è contenuto: ad esempio, con la tariffa a forfait, una abitazione di circa 300 metri cubi spende in sette mesi circa 670 €. Con pagamento in due rate posticipate. La gestione Comunale del “teleriscaldamento” fu progettata negli anni ’70 e l’impianto, che procedette per lotti, iniziò a portare il calore fin dai primi anni ’80 del secolo scorso, estendendosi abbastanza rapidamente a tutto il paese nuovo, poi al borgo medievale ed infine alle frazioni di Sasso Pisano, Montecastelli Pisano e Leccia, aprendo altresì la strada a simili impianti  in tutti i comuni geotermici della Toscana: Pomarance, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Radicondoli, Chiusdino, Montieri, Santa Fiora…ed è auspicabile estenderlo a Volterra, Massa Marittima ed anche a Siena. Tra gli anni 1985-1995 ho ricoperto per due volte la carica di Sindaco ed ho potuto apprezzare la tenacia e la lungimiranza di un assessore, Ciompi Massimiliano, che in tale progetto profuse  instancabili energie. Aveva sposato mia cugina Eleonora, ma eravamo amici, oltre che parenti e compagni di partito, fin dagli anni giovanili, e amici siamo rimasti fino alla sua  precoce morte.
Siamo stati testimoni della fine del “comunismo” e primi amministratori “post-comunisti” anche se l’ideologia del comunismo italiano ci era rimasta appiccicata indissolubilmente. In quel tempo andavo da un barbiere di Castelnuovo, l’unico rimasto in effetti, che si chiamava Lando ed aveva il mio cognome, in quanto le nostre famiglie derivavano da una antica stirpe comune. All’epoca era diventato scettico di tutta la politica e disprezzava anche i politici, ma in particolare si accaniva con la satira contro i comunisti, forse perché da giovane anche lui era stato comunista. E proprio mentre ero seduto sulla sua poltrona e incapace di muovermi ed anche prendere una discussione accalorata, ne approfittava per dirmene male. Intanto la bottega e la sua vecchia casa dove abitava ancora la sua mamma, erano ben riscaldate dal calore geotermico della rete comunale. E proprio su questo tema concludeva la sua arringa anticomunista: “Vedi Carlo, anche se il tuo partito e voi ne avete combinate di tutti i colori, questo teleriscaldamento è un’opera meravigliosa, ed io la chiamo “l’Assoluzione”, con questa i vostri peccati saranno perdonati!” Insomma, non era elogio da poco, e con Lando sono rimasto sempre amico. E talvolta, ripensando agli errori che ho commesso, mi consolo con questa inopinata terrena Assoluzione!


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