sabato 3 settembre 2022

 


Ecco, si entra nell’85° anno di vita.

 

Il 3 settembre 1938 sono nato nel Vicolo del Serrappuccio a Castelnuovo di Val di Cecina. Ma ci vollero alcuni anni per stabilire questa data. In quanto sulle prime pagelle si trova scritto il 7 e in un’altra il 10 settembre. Comunque almeno il mese e l’anno sono certi. Dunque oggi s’entra nell’85°. Una bell’età si direbbe. Poco dopo la mia nascita scattarono le tristemente note “leggi razziali” in Italia, anticipo delle deportazioni degli ebrei e dei Lager nazisti, alle quali contribuì il fascismo di Mussolini. Nel pieno della guerra anche la mia famiglia si spezzò, uno zio materno, l’unico maschio tra sei o sette sorelle partì con l’ARMIR in guerra sul fronte russo, e non tornò più. Forse morto, forse accasato in una isba con una amorevole contadina…Vissi tre anni in un podere tra i monti con mamma, nonni, sorellina e contribuendo al lavoro, andando a parare le pecore sui poggi, perfino in Pietralata! Certo le scuole elementari erano lontane, un paio di chilometri dal podere, e dovevo percorrerli da solo, con grandi paure. Dovetti ripetere la prima, perché ero a malapena riuscito a fare  “i bastoni” diritti! E dai, il secondo anno in prima, ma a metà anno andai a bussare in paese ai miei nonni paterni  e così tagliai di netto i rapporti materni. Dopo le scuole elementari feci l’esame di ammissione per le scuole medie che aprivano quell’anno a Pomarance. Fui ammesso e mi piaceva studiare il latino ed il francese, ma mio padre decise di farmela interrompere per prepararmi all’esame di ammissione alle Scuole Aziendali della Larderello SpA. Eravamo in 100 aspiranti, tutti maschi, e solo 33 lo superarono. Ed io tra loro. Fu così che dal 1951 al 1991 sono andato ogni giorno a studiare e lavorare alla Società Larderello, nazionalizzata nel 1963 nell’Enel. Ebbi  il prestigioso “Premio Bringhenti” alla fine del quadriennio alle Aziendali e, pochi mesi dopo, fui immesso, come “manovale”, all’Ufficio Geologico della Larderello SpA dove ebbi la fortuna di incontrare chi non solo mi fu “collega”, ma “maestro”, come Lando Cellai, Lorenzo Dell’Agnello, Ferdinando Battini e Renato Burgassi. Ma nei primi anni ’60 cominciarono a diffondersi nuove teorie sull’organizzazione del lavoro, apparvero le prime macchine al “centro meccanografico” e le schede perforate per la gestione del personale. Furono anni di tumultuoso sviluppo della geotermia e di grandi ritrovamento del vapore endogeno per alimentare centrali geotermoelettriche.  Fui avviato a frequentare corsi di informatica e di programmazione lineare da applicare alla costruzione di nuove e moderne centrali geotermiche, tra le quali quella di Gabbro” a Larderello e quella di Piancastagnaio sul Monte Amiata. Devo molto ai miei superiori che mi hanno valorizzato facendomi salire nella scala professionale dalla più bassa categoria esistente a quella più elevata: geom Carlo Chiavistrelli, geom Sergio Beneventi, ing. Anselmo Giovannoni, ing. Giovanni Allegrini, ing. Ugo Cigni, ing. Palmerini. Ma, in più al lavoro, che ho sempre amato, non mancai di svolgere attività sindacale, politica, amministrativa, culturale, a vari livelli, locali e regionali, pubblicando molti libri di storia, di letteratura e, infine di poesia. Quest’ultima si colloca, come sappiamo, tra i “beni immateriali”  e non ha bisogno di studi e ricerche ma soltanto di emozioni e di ricordi lontani, vista l’evanescenza di quella senile. Ebbene, entrando negli 85 anni di età, dopo circa 900 giorni di semi isolamento dovuto alla pandemia da Covid, nutro ancora speranze per qualche pubblicazione come un libriccino di poesie in lingua tedesca per non più di cento copie e un contributo alla pubblicazione di un fascicolo a fumetti sulla poetessa Dina Ferri. Ed oggi, 3 settembre 2022, ho ricevuto l’inaspettato dono da una amica carissima, un mio ritratto! Il più bello che mi potessi aspettare! Grazie D.E. Grazie!

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