lunedì 21 marzo 2022

 



Pensieri disadorni,

qualche ricordo e dolore.

 

 

Passeggiata al calar della notte

di quasi primavera,

cammino nella solitudine

di finestre illuminate

e bagliori filtrati

di programmi televisivi,

sempre una nota più in alto:

si tratti di guerra

o di pubblicità

non si può restar senza,

c’è, tutto sommato,

poca differenza.

 

Mi soffermo al piede

di un grande tiglio,

ed alla siepe piantata

a ridosso di una panchina

per nascondere un casto bacio,

semmai ci fossero ancora

innamorati come lo fummo noi:

tanto, tanto tempo fa,

che non par vero.

 

E non manco di dare un’occhiata

alle tabelle dei necrologi,

adesso che gli amici

se ne vanno silenziosi

in Paradiso, tra gli Angeli;

oppure volano le ceneri nel vento

dei nostri boschi,

o nei prati fioriti tanto amati.

 

Nelle antiche stagioni arrivavano

le prime rondini da terre lontane:

instancabili attraversavano il mare

tornando ai vecchi nidi,

allegre e laboriose

allevavano i rondinini.

Adesso le rondini non saettano

sotto le mie grondaie:

chissà in quali cieli aprono le ali.

 

Da anni ormai, dai mari, partono

i barconi colmi di disperati,

vittime di un mondo disumano

ma non tutte le porte ed i cuori

li abbracciano e tendono lor  la mano.

 

E siamo ricchi…

sappiam ben far la guerra,

inventare strumenti di morte:

per gli uomini e il pianeta.

 

Mi domando sgomento:

ma Dio dov’è nascosto?

Cosa aspetta a slegare i quattro

Cavalieri dell’Apocalisse?

E rifondare, su vergini stelle,

il nuovo Eden

dove regnino in eterno

 pace, amore e godimento?

Nessun commento:

Posta un commento