PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI.
CAP. 53.
71. I ”3 i”[1]
Parlando alcuni giorni fa con un nostro conoscente,
che ricopre un’elevata carica all’interno dell’Enel, e del quale, per ovvi
motivi non facciamo il nome, ci è stato fatto osservare, come un rimprovero,
che a partire dagli anni ’70 c’era stato un decadimento del ruolo sindacale in
fabbrica e che, praticamente, anche noi, per “ignoranza, incapacità e
immoralità”, siamo una delle principali
cause della difficile situazione interna ed esterna all’attività geotermica.
Siamo, per ignoranza ed incapacità, i
responsabili della disorganizzazione esistente al Minerario e all’Elettrico,
avendo a suo tempo respinto le illuminate proposte della Direzione; di riflesso
ci può essere attribuita la responsabilità della stasi tecnica e scientifica
esistente nelle Perforazioni; l’emarginazione della Ricerca eseguita dalla
Geomineraria; l’incremento degli Appalti commissionati a ditte e compagnie di
servizio e, forse, anche la proliferazione dei “gobbi” o l’assenteismo di
alcuni lavoratori.
Per incapacità, sempre secondo il
nostro “conoscente”, siamo responsabili di aver creduto nella geotermia, quando
non ci credeva più nessuno e “lor signori” l’avevano messa in liquidazione. I
più furbi avevano tagliato la corda per altri lidi, gli altri si appagavano di
un residuo di potere, sempre notevole, facendo le vesti di “ufficiali
liquidatori”. Negli uffici gli impiegati più anziani si domandavano se
avrebbero preso la pensione a Larderello, c’erano rimaste quattro sonde, mille
unità lavorative, nessun nuovo acquisto di turbine o miglioria agli impianti
esistenti. La “pentola del Brasioli” bolliva molto rapidamente e la geotermia
si avviava a diventare un problema storico, una sorta di “Accademia” per
consulenze internazionali in paesi esotici, compiute però da Organismi sorti a
margine delle attività di Larderello e che, forse, ne dovevano gestire la fine.
Ecco, proprio nel 1972, nel marzo,
poteva capitare di assistere ad avvenimenti strani, eccezionali e irripetibili:
alla testa dei lavoratori di Larderello in lotta per l’occupazione e lo
sviluppo della geotermia, nei cortei, nelle assemblee tenute in tutti i paesi
della Zona, marciavano i Dirigenti locali e compartimentali dell’Enel, inalberando
cartelli con su scritto “Travale vi smentisce!”, “Vogliamo lavoro!”, frasi
chiaramente rivolte ai sindacalisti!
E così i Dirigenti Enel si facevano
promotori nell’organizzare Convegni sulla geotermia e nel portare
all’attenzione dei politici, delle Regioni e delle forze sociali, questa
energia, fino a farla diventare problema nazionale inserito in un piano,
provvisto di finanziamenti e anche di una nuova Legge!
Loro, i Dirigenti, volevano comprare
rapidamente le nuove turbine, le nuove sonde per trivellar profondo, volevano
costruire sale termiche, ammodernare le officine, ripristinare gli organici ma,
c’eravamo noi del sindacato a frapporre ostacoli, a mettere i bastoni fra le
ruote, a fare il pesce in barile, cosicché anche i ritardi che oggi si
registrano possono essere addebitati tranquillamente a noi sindacalisti, per
manifesta incapacità.
Sulla nostra manifesta ignoranza,
infine, non conviene dilungarci. Basta leggere i documenti che in questi anni,
con la collaborazione di tecnici e lavoratori, abbiamo elaborato. Ma la cosa
ben più grave è quella di non aver tenuto per noi le assurde critiche mosse ai
Dirigenti, così che, persone ben più in alto e più ignoranti e incompetenti di
noi ne sono venute a conoscenza adottando provvedimenti punitivi immediati consistenti...nel concedere a
costoro un “passaggio di categoria”!
Siamo poi “immorali” e su ciò i
compagni e i lavoratori dovranno assolutamente concordare con coi. Immorali per
aver preteso uomini onesti, preparati tecnicamente, di vocazione democratica, a
dirigere l’Enel e la geotermia. Immorali per aver osato criticare la casta
eletta (ma ben pagata) che si sacrifica diuturnamente per tutti noi, che a ben
guardare non ce lo meritiamo. Immorali, per aver preteso una nuova moralità:
fine degli sprechi, fine delle regalie, degli intrallazzi nella gestione del
personale, e anche per stare nel sindacato, ignoranti e incapaci, però onesti.
Dunque le nostre colpe sono grandi e
certamente non pretendiamo benevolenza da chi abbiamo duramente criticato.
Tuttavia respingiamo le strumentalizzazioni di chi vuole addossarci ogni
responsabilità per tutto quello che di negativo è avvenuto in questi anni a
Larderello, comprese le malattie da stress, le inappetenze e le cattive
digestioni di qualche Dirigente (che talvolta abbiamo cercato di valorizzare).
Tuttavia, segnati come siamo, con marchio a fuoco, dai “3 i” per una fedeltà
agli interessi della Zona e dei lavoratori, i titoli di ignoranti, incompetenti
ed immorali non può toglierceli nessuno, ce li siamo meritati. E ben ci stà!
[1] Si riferisce alle iniziali
di tre aggettivi, espressione di un Dirigente dell’Enel-Larderello, a proposito
dei responsabili della Fnle-Cgil di Larderello: “ignoranti, immorali,
incapaci”.
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