PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 49.
67. 1828-1978: 150° anniversario delle
perforazioni geotermiche a Larderello. Si impongono uomini e metodi nuovi per
affrontare il futuro
Quest’anno
ricorre il 150° anniversario dell’inizio della perforazione geotermica a
Larderello e nel mondo. Una data significativa, se pur trascurata, che ci
consente di riaprire un discorso su questa importantissima attività sulla quale
siamo già intervenuti sul nostro “giornalino” “Informazioni” (7/1977) con una
nota critica.
Ci pareva di aver detto in quell’occasione,
complessivamente, cose giuste, apprezzate anche dai tecnici e dai lavoratori di
questo settore e come tali meritevoli di essere seriamente valutate in sede Enel.
Purtroppo, come avviene generalmente per quasi tutti i problemi evidenziati dalle
Organizzazioni sindacali, anche questa volta la Direzione ha fatto "orecchie
da mercante" e tutto ha continuato a marciare come sempre.
Vogliamo adesso ritornare brevemente
sull’argomento sperando di avere più fortuna. E’ noto a tutti che manca una organizzazione
del “Nucleo Minerario” di Larderello. Da anni la Direzione promette di fare
qualcosa, ma intanto si naviga nel più completo caos. Quando si parla di
“organizzazione” vien subito da pensare agli avanzamenti di categoria: ma nel
nostro caso essi non c’entrano o c’entrano marginalmente. Il personale tecnico
è complessivamente bene inquadrato, si tratta quindi di ristrutturarlo
organicamente in modo da farlo lavorare in positivo, senza sprechi, al servizio
di quel salto di qualità che occorre compiere alle sonde per affrontare il
futuro.
Ci sono infatti oltre dieci tecnici,
diplomati e laureati, fuori organigramma, al solo servizio del Dirigente. Come
lavora questo personale? Quali risultati si sono raggiunti? Risultati concreti,
visibili e verificabili, non le solite relazioni, spesso fatte con fatica e
difficoltà, e poi messe a dormire in uno dei tanti onnivori cassetti di
scrivania o a prendere la polvere su altolocate mensole di rappresentanza! Lo
staff “chimico”, lo staff “sismico”, la staff tecnica, lo staff “amministrativo”
ecc.ecc…sigle, persone, lavoro. Ma tutto scoordinato, a compartimenti stagni,
con una Dirigenza che dovrebbe saper tutto, decidere su tutto, ma che in
realtà, all’atto pratico, viene sommersa dai problemi e i dimostra incapace,
come il Faust di giovanile memoria, di dominare gli spiriti da essa stessa
evocati.
E non diciamo che le persone non
valgono nulla. Anzi, ci sono dei bravi tecnici, attaccati al loro lavoro, che
hanno anche lottato per cambiare le cose, ma che poi, forzatamente, hanno
dovuto arrendersi perché tutti abbiamo uno stomaco, un fegato, un sistema
nervoso da proteggere.
E il lavoro va quindi come sempre, non
fa passi avanti: sostanzialmente si perfora come trent’anni fa, solo che i
costi sono paurosamente aumentati (e non solo quelli relativi al personale),
fino a raggiungere mediamente lire 400.000 per metro perforato. Elemento questo
che si ripercuote sul costo del chilowattora e fa perdere alla geotermia
un’altra fetta di competitività. Inutile entrare nel dettaglio delle cose non
fatte o fatte male perché le abbiamo ripetutamente dette e ridette, vogliamo
ricordarne solo alcune: perforazione ad aria, pozzi direzionali dallo stesso
piazzale, reiniezione controllata, profilo del casing, velocità di avanzamento,
stabilità della batteria, stoccaggio tubi e materiali, sistemi di stimolazione,
fratturazione...
Inutile voler ripetere anche quanto già
affermato a proposito dell’improvvisazione con cui vengono programmati ed
eseguiti i nuovi sondaggi e lo scollegamento esistente tra le sonde, lo staff
minerario del Servizio, la Geomineraria, il Crg e la ricerca più in generale.
Che la qualità del lavoro non è migliorata si può rilevare anche dall’alto
numero degli “incidenti” meccanici che avvengono durante la perforazione, e che
caUsano notevoli perdite di tempo, con costo di centinaia di milioni e,
talvolta, con la compromissione del pozzo.
Da considerare che nemmeno la quantità
del lavoro (numero degli impianti, metri perforati, velocità di avanzamento) è
aumentata. Ma perché avviene tutto questo? Noi diciamo innanzitutto perché
manca una efficiente organizzazione del lavoro, che investa tutti i livelli,
anche quelli operai, e soprattutto perché mancano gli indirizzi e le volontà
politiche della Direzione di costruire strumenti adeguati, come un “Ufficio
Tecnico della Perforazione”, abolendo gli incarichi ad personam, costruendo funzionali
collegamenti con tutti gli operatori, indirizzando le energie di intelligenza e
volontà dei singoli al raggiungimento di obiettivi concreti per diminuire i
costi e i tempi di lavoro, aumentare la sicurezza e tener testa
competitivamente a quanto si sta oggi facendo nel mondo per la perforazione
geotermica.
Certo, per far ciò occorre vincere le
resistenze radicate nel modo di dirigere e di lavorare, occorre vincere
l’apatia e l’avversione al nuovo che si manifestano per la conservazione del
potere e per il rifiuto ad un aggiornamento professionale permanente, elementi
tipici di tanti ambienti del nostro Ente, e non ultime cause della sua
decadenza.
E’ bene riflettere seriamente sul fatto
che noi non diciamo queste cose per un trito spirito di polemica, ma per
l’esclusivo interesse di questa importante attività che oggi, anche per
l’ingresso di altri operatori (Eni-Agip) e per le ventilate ipotesi di
struttura geotermica nazionale, dobbiamo affrontare con spirito, metodi e
uomini nuovi se vogliamo garantire un futuro che veda ancora le sonde di
Larderello svolgere quel ruolo primario che 150 anni di esperienze hanno
delineato e che adesso si rischia di distruggere.
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