Internati
Militari Italiani (IMI)
Per la prima volta apparvero nel
mio saggio “La piccola Banda di Ariano, II^ edizione 2003”, quattro
storie di ex Internati Militari nei campi di concentramento e di lavoro
tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Quattro castelnuovini, dei 600
internati.
Per la ricostruzione di queste quattro storie, le quali, emblematicamente,
condensavano in loro le vicende della maggior parte dei militari italiani dopo
l’8 settembre 1943, disarmati e tradotti nei campi di concentramento del Reich,
poi avviati al lavoro forzato e rientrati, tra mille difficoltà, alle loro case
in Italia dopo cinque o sei anni di assenza, feci molte registrazioni su nastro
e consultai molto materiale d’archivio, per quanto mi fu possibile, tra Pisa,
Siena, Firenze e Roma. Non un lavoro organico dunque, dato che il mio libro era
scaturito dalla vicenda dei sei partigiani della “Piccola banda di Ariano”,
quattro dei quali uccisi il 14 giugno 1944 a Castelnuovo di Val di Cecina,
congiuntamente ai 77 minatori della miniera di Niccioleta Massa Marittima.
Solo recentemente sono venuto in possesso di un volume pubblicato nel
1989 a Prato da Mino Mencattini “Eravamo nessuno” il quale, non solo ripercorre
puntigliosamente giorno per giorno l’odissea dei militari italiani deportati
dopo l’8 settembre 1943 in Germania, ma
ci offre l’immagine viva della tragedia.Uno dei compagni di Mino, tra i
più cari e ripetutamente citato, è un certo “Franco”: si tratta del
castelnuovino Franchi Franchino (Franco), militare del III Reggimento
Granatieri in Grecia. Nel libro di Mino non è citato invece Rossi Michele, anch’esso
internato militare insieme al III Reggimento granatieri di stanza ad Atene, con
Mino e Franco ed altri 1200 Granatieri imprigionati, del quale ho pubblicato la
tragica storia.
All'infuori delle testimonianze raccolte da Sergio Rossi, all'epoca
presidente dell'Associazione Nazionale ex Internati di Volterra, pubblicate a
puntate sul settimanale cittadino La Spalletta e poi riunite in un volume
distribuito dalla provincia di Pisa (1994-1995), nessun altro lavoro di
registrazione orale delle memorie degli ex combattenti nella seconda guerra
mondiale è stato compiuto, nell'ambito territoriale dell'Alta Val di Cecina.
Dunque, pur con i limiti propri di ogni testo che tenti di ricostruire
la memoria attraverso le fonti orali a così grande distanza di tempo dallo
svolgimento dei fatti narrati, ritengo ancora oggi utile, aver pubblicato le
quattro storie di ex militari castelnuovini,senza aver tuttavia la pretesa di
dare sistematicità di sintesi né di rappresentanza ai percorsi individuali dei
circa seicento reduci della seconda guerra mondiale della Comunità di
Castelnuovo di Val di Cecina.
Ben poche, inoltre, sono le notizie sul reinserimento nella vita
sociale degli internati militari, accolti in Patria non sempre con solidarietà,
ma più frequentemente con ostilità. Adesso, grazie al confronto ed all’integrazione
delle vicende, quelle narrate nel volume “Eravamo nessuno” e quelle da me pubblicate,
tutto diventerà più chiaro, anche se, data la mole, esse non saranno stampate.
Ringrazio Barsotti Piero, per avermi consentito la consultazione delle
memorie di Mino Mencattini. Piero ha sposato una delle figlie del Franchi, e ha
inoltre conosciuto l’autore Mino Mencattini, essendo stato presente all’incontro
tra Mino e Franco.
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