PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 29.
47. Brevi cenni sull’organizzazione
interna della Fidae-Cgil di Larderello
La
struttura principale del sindacato Fidae-Cgil è rappresentata dalle
Organizzazioni provinciali, le quali costituiscono, attraverso propri delegati,
un Organismo sindacale, in particolare per le attribuzioni previste dal contratto di lavoro.
Le strutture direttive a livello regionale con compiti di coordinamento sui
problemi di strategia provinciali non
corrispondono rigidamente alla suddivisione territoriale, ma sono organizzate
là dove esistono consistenti gruppi di lavoratori elettrici. Pertanto abbiamo
in Toscana, su nove province, ben quattordici sindacati provinciali, tra i
quali quelli di Larderello, Prato, S. Barbara, Empoli e Viareggio.
Il sindacato di Larderello costituisce
circa il 10% della organizzazione Fidae della Toscana ed è al terzo posto, per
numero di iscritti, dopo quello di Firenze e Livorno. Dispone di 5 membri nel
Comitato direttivo regionale e di un membro in quello nazionale. E’ presente
con propri membri nelle strutture unitarie di categoria ed in quelle
confederali: zonale, provinciale e regionale. Il Comitato direttivo della Fidae
di Larderello è formato da 24 membri eletti al 10° Congresso il 21 febbraio
1976. Tutte le cariche interne sono elettive. Con periodicità mensile vengono tenute riunioni del Comitato
direttivo, alle quali possono partecipare anche semplici iscritti che intendono
vivere più da vicino la vita sindacale.
Per la circolazione delle idee si tengono
riunioni, aperte a tutti i lavoratori, anche delle altre categorie, iscritti e
non iscritti al sindacato, nelle varie zone ove risiedono più consistenti
gruppi di iscritti e si pubblica un “giornalino” ciclostilato “Informazioni Fidae”,
in circa 150 copie[1].
I contributi ritirati ai lavoratori,
nella misura dello 0,60% del salario, sono ripartiti tra le varie strutture del
sindacato, comprese le Camere del Lavoro Territoriali, la Cgil ed il Cud. Al
provinciale di Larderello rimangono attualmente 400 lire mensili per iscritto (nel
prossimo futuro saliranno a 500 lire). Con tale cifra pro-capite e con il
totale mensile che ne deriva (circa 180.000 lire) è stato possibile garantire
la presenza a tutte le trattative sindacali con le Direzioni dell’Enel (Pisa,
Firenze, Roma), all’attività nella “Zona Boracifera” e, inoltre, ad attrezzare
adeguatamente la nostra sede in Fabbrica con moderni strumenti (ciclostile,
fotoincisore, fotocopiatrice, macchina da scrivere IBM elettrica a testine
intercambiabili).
La Fidae-Cgil di Larderello si presenta
come un sindacato ringiovanito, ben articolato in tutti i posti di lavoro, con
un buon numero di attivisti e con qualificata presenza in tutti gli Organismi
di base (Cre, Cud, Arca). Al 31 maggio 1976, su 1452 dipendenti Enel, la Fidae-Cgil
di Larderello registrava 476 iscritti, pari al 30,9% del personale, di cui 82
impiegati e 394 operai. Le donne iscritte sono soltanto 7. Negli ultimi anni
l’andamento degli iscritti è stato il seguente:
1968 n. 440 (28,98% sul totale dei
dipendenti)
1969 “
435
1970
“ 434
1971 “ 311
1972 “ 359 (26,16% sul totale dei dipendenti)
1973
“ 447
1974
“ 460
1975 “ 476 (30,90% sul totale dei dipendenti al 31
maggio 1976)
Dal 1 gennaio 1976 al 31 maggio 1976 abbiamo avuto un
decremento di 18 unità: 11 pensionati, 1 deceduto, 2 in aspettativa, 3
militari, 1 dimissionario. Nello stesso periodo di tempo i reclutati sono stati
34. Nel corso di questi anni il numero dei dimissionari è stato insignificante.
Il massiccio esodo conseguente all’applicazione della Legge n. 336, ha colpito
in modo particolare la Fidae-Cgil che contava il maggior numero di iscritti tra
i vecchi lavoratori della “Larderello SpA”. Infatti dei 440 iscritti dell’anno
1968 erano ancora in servizio al 31 maggio 1976 e iscritti alla Fidae, solo 104
unità. Ciò stà a significare aver reclutato in questo periodo ben 372 nuovi
compagni!
In Toscana, al 31 dicembre 1974, la Fidae-Cgil
aveva 4604 iscritti (55% sul totale dei dipendenti). la Flaei-Cisl 3227
iscritti (38,6%), la Uilsp-Uil 533 (6,4%).
Pur essendo ormai da alcuni anni un sindacato inferiore nel numero degli iscritti, alla Flaesi-Cisl, all’interno della Fabbrica, dato che in Toscana si verifica soltanto nella
struttura provinciale di Pisa, riusciamo a raccogliere un numero ben più alto
di consensi in occasione delle elezioni che periodicamente si svolgono per gli
Istituti previsti dal contratto di lavoro (Cre, Arca, C.I., Cam).
Al 31 dicembre 1972 la situazione degli iscritti alle
Organizzazioni sindacali di Larderello era la seguente:
Fidae 311: 241operai uomini, 8 operai donna, 62 impiegati uomini,
0 impiegati donna.
Flaei 680: 474 “
“ 50 “
“ 128 “ “ 28 “ donna.
Uilsp: 111 72 “ “ 2
“ “ 37 “ “ 0
“ donna.
Faile : 3 1
“ “ 0
“ “ 2
“ “ 0
“ donna.
Da questi dati risulta che oltre l’80%
dei lavoratori dipendenti è iscritto ad una delle quattro Orgnizzazioni
sindacali esistenti nella nostra categoria all’Enel-Larderello.
Dal prospetto, peraltro incompleto, che pubblichiamo in appendice di questo articolo,
è possibile effettuare una verifica sull’andamento del voto dentro lo
Stabilimento di Larderello, comprensivo quindi di tutte le Fabbriche, dal 1952
ad oggi.
Ad una prima lettura di questi dati risulta evidente un fatto
traumatico accaduto tra gli anni 1953-1955. Anche a seguito di massicce
assunzioni di personale, la composizione interna della Fabbrica mutò
profondamente. La Cgil, mantenendo i propri voti, ma non ottenendo nuovi
consensi, perse oltre il 20%. Al contrario la Cisl, sindacato in sintonia con
la Direzione Aziendale, ebbe un incremento del 20%. E’ questo il riflesso
locale di una dura politica antioperaia: dal ricatto americano di togliere
commesse di lavoro a quelle Imprese nelle quali i candidati della Cgil nelle
Commissioni Interne ottenessero più del 50% dei voti, alla divisione ed allo
scontro frontale tra le forze politiche e sindacali che culminerà nella famosa
sconfitta della Fiom-Cgil alle elezioni per il rinnovo delle Commissioni
Interne alla Fiat di Torino nel marzo 1955, allorché la Cgil perse per la prima
volta la maggioranza assoluta, scendendo, nel 1957, al 21% dei voti
complessivi.
Una seconda osservazione riguarda la tipologia delle
elezioni. Quando esse sono state caratterizzate da linee politiche ben precise,
riferite ai problemi della Fabbrica, come le elezioni per il rinnovo della
Commissione Interna fino all’anno 1969, la Cgil ha mantenuto una posizione
maggioritaria con percentuali intorno al 50%, percentuale che scende intorno al
40% per le elezioni a carattere Distrettuale o per il Cre, dove si registra una
estesa non partecipazione al voto e dispersività, con voti di preferenza
individuali espressi su tutte le liste. La terza considerazione ci dice che
nelle ultime consultazioni la Fidae ha ottenuto sempre un numero di voti
superiore a quello dei propri iscritti, anche se non è facile calcolarne
l’entità, che approssimativamente si può stabilire tra i 100 ed i 150 voti, a
dimostrazione che permane tra i lavoratori una vasta area di consenso per il
nostro sindacato, consenso confermato dalle elezioni del Cre del 1 luglio 1976.
Da questa forza ci derivano notevoli responsabilità alle
quali potremo far fronte solo con un impegno maggiore da parte di tutti gli
iscritti, ma soprattutto degli attivisti, e con un ulteriore allargamento della
base organizzata.
Dopo i successi riportati, notiamo un rallentamento
nell’azione di reclutamento alla Fidae, azione che deve essere condotta, come
sempre, alla luce del sole, senza demagogie e false promesse, rispettosa delle
idee dei lavoratori ed estremamente corretta nei confronti delle altre Organizzazioni
sindacali. Avendo sempre ritenuto che la carta vincente della classe operaia sia
l’unità sindacale, per la quale ci siamo coerentemente impegnati al fine di
superare o minimizzare le innumerevoli contraddizioni e gli ostacoli frapporti
su questo cammino, ci siamo rivolti ai lavoratori ed in particolare ai giovani
con un appello a rafforzare indifferentemente le tre Organizzazioni sindacali
democratiche presenti in fabbrica.
Certo non possiamo tacere né nascondere che riteniamo il
rafforzamento organizzativo della Fidae-Cgil un elemento capace di
rivitalizzare il processo unitario, di portarlo su posizioni ancora più
avanzate. Siamo consapevoli di nostri limiti, difetti, errori che abbiamo
commesso in passato e che permangono in parte nel presente, ma come tutti i
lavoratori potranno constatare, ci sforziamo di rendere sempre più credibile la
nostra linea politica e nello stesso tempo di fare della nostra Organizzazione
una “casa di vetro” dove tutto si svolga sotto gli occhi attenti, critici, di
amici e compagni per raggiungere quella ambiziosa meta, il cui nome circola con
sempre maggiore insistenza ad evocare una Società avanzata, libera e saggia:
Partecipazione.
[1] Il
numero “zero”di “Informazioni Fidae-Cgil Larderello”(IFCL), ciclostilato di 14
pagine, uscì il 21 aprile 1976. Dopo un periodo di rodaggio “IFCL” comincerà ad
uscire ogni mese, con il numero 1, dall’8 febbraio 1977.
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