PROVERBI
RACCOLTI E ORDINATI DA CARLO GROPPI.
I primi proverbi l’ho appresi bambino
dalle mie nonne, e mi hanno sempre affascinato. All’inizio degli anni ‘70 del
secolo scorso ho iniziato a trascriverli, partendo proprio da quelli locali,
ordinandoli in una rubrica secondo l’ordine dell’alfabeto italiano. Successivamente
mi sono dedicato a raccogliere quelli sulla pastorizia, confluiti in un libretto
dal titolo “Fiorin di cacio, facciamo
finta di chiamare il micio…”, pubblicato
nel 1999 con la collaborazione di Claudia Vallini, e, per la parte grafica di
Fabrizia Doloverti e Liliana Grazzini. Parallelamente a queste trascrizioni e
ricerche mi sono immerso in un segmento specializzato appuntando diligentemente
tutti i proverbi, modi proverbiali, arguzie, motti, locuzioni, detti, relativi
all’immaginario della sfera dell’eros, che via via mi capitavano sotto gli
occhi: dall’innamoramento all’amore, al matrimonio, alla voluttà, agli eccessi,
al tradimento ed alla fiducia, alla fisicità del corpo umano, alla trivialità
dell’invettiva, così come ci erano stati tramandati, molte volte soltanto
oralmente, nel territorio delle Colline
Metallifere, in Maremma e in Toscana, con l’aggiunta di aforismi ed espressioni
proverbiali moraleggianti, greche, latine, italiane e straniere.
Crescendo l’opera (e il mio
divertimento) vi ho inserito molti proverbi più leggermente allusivi, qualche
indovinello, stornello e filastrocca, rispetti e dispetti, tra quelli che mi
sono parsi nostrali e originali, lasciando, in tal modo, aperto un ulteriore
spazio di ricerca in questo meraviglioso settore della cultura popolare,
pubblicando, nel 2009, in
una edizione privata tirata in 350 copie, un fascicolo contenente 1200 proverbi
licenziosi: “Di passere e d’altri uccelli”.
Dopo tale pubblicazione (praticamente esaurita
sul nascere), molte persone mi hanno segnalato nuovi proverbi, frasi
proverbiali, aforismi, modi di dire, stornelli, indovinelli, canzoni, da poter
aggiungere, e testi da consultare.
Inoltre, man mano che procedevo nella raccolta, mi sono avvalso, oltre che
delle fonti orali, di innumerevoli scritti di autori antichi e moderni,
italiani e toscani, scegliendo, con la mia personale sensibilità, tra i modi
proverbiali, motti, detti sentenziosi, aforismi e indovinelli, iscrizioni
funerarie, sortilegi e pronostici, escludendo, quasi del tutto, le “battute” e
i “motti” delle gazzette e pubblicazioni degli ultimi decenni, fino a raggiungere il cospicuo
numero di novemilaquattrocentonovantotto (9498) alla data del 13agosto 2017.
Le
oltre 560 pagine dell’opera mi impediscono la sua pubblicazione e pertanto ne
produrrò una sola copia artigianale,
suddivisa in cinque fascicoli, ognuno dei quali relativo a più lettere
dell’alfabeto, suddivise in relazione alla loro ampiezza, partendo dalle
lettere A-B-C-D. Alla fine ho lasciato aperta una appendice nella quale
continuo ad inserire detti e proverbi più antichi, aforismi e brevi racconti
licenziosi e/o moraleggianti che trovo strada facendo.
Recentemente
ho acquistato un prezioso volume “”Il libro dei mille savi”, massime, pensieri,
aforismi, paradossi di tutti i tempi e di tutti i paesi, accompagnati dal testo
originale e dalla citazione delle fonti, edito da Hoepli nel 1967, pagine 1095,
rilegato, al prezzo di 25 € (nel 1967
era in vendita per 4000 £.), contenente oltre
7400 pensieri, dei quali, tuttavia, data l’impostazione del lavoro, ben pochi vi ho trovati adatti
alla mia ricerca di base, cioè dei proverbi tendenzialmente licenziosi.
Nonostante ciò ne ho accolti in questa “appendice”- alcune centinaia, ritenendoli interessanti, dopo averli letti TUTTI!
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