PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 31.
49. Clausole dei concorsi ENEL e
movimento sindacale[1]
Cari
compagni, gradirei ricevere, anche a nome della Fnle-Cgil[2] di
Larderello, alcune informazioni sulla legislazione che regola l’assunzione di
lavoratori (di concetto, specializzati, aiutanti) da parte dell’Enel.
L’Enel assume nuovi lavoratori
emettendo pubblici bandi di concorso e facendo sostenere prove di idoneità ai
concorrenti. Notevoli perplessità sussistono sulle norme con le quali l’Enel,
di volta in volta, bandisce i concorsi di assunzione e le principali sono:
1
– Limite massimo di età (29 anni) che può essere superato solo in particolari
casi inerenti figli di ex dipendenti deceduti o dichiarati totalmente inabili
in seguito ad infortunio o malattia contratta sul lavoro. I figli dei
pensionati dell’Enel possono superare di 5 anni il limite massimo di età.
2
– Sesso. In genere, specialmente per le mansioni manuali, i concorsi sono
riservati ai cittadini di sesso maschile.
3
– Titolo di studio. L’Enel bandisce i concorsi con limiti minimi e massimi
inerenti i titoli di studio. Ad esempio: per un concorso di 100 aiutanti
meccanici si è richiesta la “licenza di scuola media inferiore” o la “licenza
di avviamento professionale”. Chi era in possesso della sola licenza di 5
elementare (ve ne sono ancora nella fascia di età precedente l’inizio della
scuola dell’obbligo, media unificata) non poteva partecipare. Non vi possono
inoltre partecipare diplomati da Istituti Tecnici o comunque chi ha un titolo
di studio superiore a quelli espressamente indicati nel bando. Ciò ha dato
luogo ad espulsione dai concorsi e crea molti contrasti poiché oggi è facile
trovare una inoccupazione giovanile con elevato titolo di studio. Crea inoltre
particolari problemi nella nostra Zona dove esiste un solo Istituto Tecnico a
specializzazione elettrotecnica, il quale non solo rischia di sfornare
disoccupati, ma viene messo in continua crisi dalla fuga al 4° e 5° anno da
giovani che rifiutano di diplomarsi per poter accedere ai concorsi per operai
dell’Enel, l’unica grande Azienda della Valdicecina.
4
– Ambito territoriale. In genere i concorsi sono estesi ad alcune province dove
sono ubicati gli impianti, o a quelle immediatamente vicine. Viene data la
precedenza nelle assunzioni, purché in presenza dell’idoneità, ai candidati
residenti nei comuni sede di impianti.
5
– Preselezione. Se le domande di partecipazione al concorso sono giudicate
eccessive l’Enel fa una preselezione basandosi sulla votazione riportata nel
titolo di studio richiesto e sulla eventuale attività lavorativa svolta,
sempreché sia inerente al concorso stesso. La preselezione non viene effettuata
verso i figli dei dipendenti o pensionati dell’Ente.
La richiesta dei cittadini, ed anche
nostra, è quella di effettuare concorsi aperti a tutti facendo svolgere prove
essenzialmente pratiche, inerenti le mansioni da coprire nell’attività lavorativa,
ma ci rendiamo conto di non avere elementi per poter sostenere questa
richiesta, almeno dal lato legislativo. Per i favoritismi di cui godono i figli
dei dipendenti ed ex dipendenti dell’Enel bisogna risalire al contratto
collettivo di lavoro che, in appendice, contiene la normativa per le
assunzioni, risalente ai contratti esistenti nelle Aziende elettriche private
(1953), e al rinnovo contrattuale Enel del 1968, avvenuto in sede Ministeriale,
nonché ad una lettera inviata alle Organizzazioni sindacali il 25 giugno 1968,
nella quale l’Enel precisa le modalità che intende seguire per le assunzioni di
nuovo personale.
Tali documenti sono sempre comparsi, tra gli
“allegati”, nei successivi contratti.
Gradirei il Vostro parere sulla materia, soprattutto in merito a quelle norme
(età, sesso, titolo di studio, preselezione, ambito territoriale) che più si
prestano a creare tra la gente, le Organizzazioni sindacali, le forze
politiche, quelle lacerazioni e distacchi che costituiscono uno dei più grossi
limiti per l’avanzamento sociale del nostro Paese. Se lo riterrete opportuno
potrete rispondere dalle colonne dell’Unità, altrimenti in privato.
[1]
Pubblicato sul quotidiano l’Unità del 26.9.1977 in “Leggi e Contratti. Filo
diretto con i lavoratori”, Clausole dei concorsi Enel e movimento sindacale,
lettera firmata gc.
[2] E’ la
prima volta che compare la sigla Fnle in luogo di Fidae. La fusione dei settori
energetici (elettricità, acqua, gas) era stata approvata da una Assemblea
Nazionale svoltasi a Rimini il 23 aprile 1977, poi ratificata nel 1° Congresso
regionale toscano della Fnle-Cgil, tenuto a Firenze il 24 e 25 settembre 1977.
Quattro compagni di Larderello entrano nel Cd regionale: Becuzzi, Bellucci,
Frasconi, Groppi. Pacini è eletto supplente e Pineschi nel Collegio dei sindaci
revisori.
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