Douce France!
Una mia carissima amica
sta traducendo 7 mie poesie e 7 poesie di Luciana dall’italiano al francese. Un
lavoro fatto con amore e amicizia. Mi ha scritto che queste poesie le piacciono
tanto, e alcune l’hanno commossa! Un buon viatico per la nostra vanità. Nel mio rapporto con la
Francia ho solo cose belle. Dopo l’Italia è il Paese che più amo e ammiro.
Siamo fratelli e senza andare troppo indietro nel passato, mi ricordo sempre di
quando il fascismo italiano approfittò dell’invasione nazista per dare alla
Francia una vergognosa pugnalata alla schiena!
L’ho girata abbastanza a lungo e alcune volte ho soggiornato a Parigi.
Amo i suoi cimiteri dove incontro i poeti che ho amato. Ed anche i compagni
della Resistenza, della deportazione nei campi di sterminio, della cultura e
della Santità. Due delle mie Sante protettrici sono francesi…che dire di più? A
loro penso sempre, qualche rara volta è stato per chiedere, ma per il resto e
per amarle. Anche il mio PRIMO AMORE, all’età di 11 anni, fu una francesina:
Aurora. Pure le donne della Torre di Costanza mi hanno emozionato con la loro
lotta per la “libertà di coscienza” e tra loro Marie Durand, resistente
ugonotta, che nella Torre fu imprigionata per ben 38 anni! Proprio lei incise
sulla vera del pozzo all’interno della Torre, per la prima volta, la parola
“RESISTER” come grido di coraggio alle decine di donne prigioniere per non
abiurare la loro fede.
Prima di morire, nel
1776, lasciò una lettera ed un biglietto pregando una giovinetta che era nata
nella Torre da una prigioniera, di custodirli e di passarli ad altri quando
fosse arrivato il momento estremo: la lettera conteneva l’elenco delle
prigioniere della Torre; il biglietto era un invito: “Allez à la Tour de
Constance. Souvenez.vous, tougjurs”. Questo invito ci riporta
imperiosamente ai nostri giorni in cui
non c’è la prassi e la consuetudine al ricordo; il far memoria è tacciato di
ideologia e la “filosofia” dilagante è quella dell’apparire, del successo, dell’assenza
di etica nella politica, dell’arroganza, e della sopraffazione che hanno preso
il posto del dialogo, della fratellanza, della solidarietà e dell’accoglienza.
Resistere è allora un
invito quanto mai attuale ereditato da coloro, come Marie Durand, e le donne della Torre di
Costanza che sacrificarono la propria esistenza per la libertà di
coscienza, da coloro che, uomini e
donne, combattendo nella Resistenza, scrissero con i propri ideali e il proprio
sangue le parole fondamentali della nostra Costituzione; da coloro che oggi si
appellano a quella Costituzione per costruire una società pacifica, tollerante,
solidale e rispettosa delle persone nelle loro differenze.
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