lunedì 12 dicembre 2011






Quello piccolo, con i pantaloni corti, al centro, accanto al Maestro è Renzo. Al suo fianco suo padre, Dario. 
                                                                                                  

In Pietralata a tagliar l’albero di Natale

                               a Renzo, il mio babbo

La tarda ora del giorno ci sorprese
nel bosco stillante e cupo
ma insieme la paura non ci gelò
il sorriso e il piccolo sentiero c’era
amico. Avevi sulle spalle un alberello
scelto e tagliato con amore
da una folta ginepraia,
 per la gioia della bimba piccina,
che ingenua attendeva il suo Natale!
Io ti parlavo, parlavo e ti chiedevo
e a me medesimo, i misteri della
vita, del quando, dove e chi e perché,
e se la dolcezza di quei momenti
non fosse infinita. Coi tuoi begli
occhi chiari ti volgevi a me
come non t’avevo visto mai,
per quella tenerezza,  che ci strinse
lontani dal mondo e dai suoi affanni,
nel declinar della luce e
dei tuoi anni. Serbo di te, padre mio,
questo ricordo, tra i tanti, che la
benigna morte non si prese. 

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