Quello piccolo, con i pantaloni corti, al centro, accanto al Maestro è Renzo. Al suo fianco suo padre, Dario.
In Pietralata a tagliar
l’albero di Natale
a Renzo, il mio babbo
La
tarda ora del giorno ci sorprese
nel
bosco stillante e cupo
ma
insieme la paura non ci gelò
il
sorriso e il piccolo sentiero c’era
amico.
Avevi sulle spalle un alberello
scelto
e tagliato con amore
da
una folta ginepraia,
per la gioia della bimba piccina,
che
ingenua attendeva il suo Natale!
Io
ti parlavo, parlavo e ti chiedevo
e a
me medesimo, i misteri della
vita,
del quando, dove e chi e perché,
e
se la dolcezza di quei momenti
non
fosse infinita. Coi tuoi begli
occhi
chiari ti volgevi a me
come
non t’avevo visto mai,
per
quella tenerezza, che ci strinse
lontani
dal mondo e dai suoi affanni,
nel
declinar della luce e
dei
tuoi anni. Serbo di te, padre mio,
questo
ricordo, tra i tanti, che la
benigna
morte non si prese.
Nessun commento:
Posta un commento