Energy Road Map 2050: taglio dell’80% delle emissioni di CO2
Il documento stilato dalla Commissione Europea e
distribuito il 15 dicembre, si pone l’obiettivo di tagliare dell’80% le
emissioni di Co2 nei prossimi quattro decenni senza mettere a rischio forniture
e competitività.
Rinnovabili
& Territorio. Redazione. 20/12/2011. Testo dell'articolo:
"La 'roadmap' presentata il 15 dicembre dal
Commissario all'Energia dell’Unione Europea, Guenther Oettinger, delinea il
nuovo quadro strategico in cui dovranno operare gli stati membri nel prossimo
futuro. La roadmap rientra nell’ambito della più generale tabella di marcia per
la decarbonizzazione dell'intera economia europea presentata a marzo, con un
target di riduzione dell’80% delle emissioni di CO2 entro il 2050.
«Ora disponiamo finalmente di un
quadro normativo europeo per attuare le misure strategiche necessarie che
indirizzino gli investimenti nella giusta direzione -ha dichiarato il
Commissario Oettinger nel presentare la roadmap- solo con un nuovo modello
energetico potremo rendere il nostro sistema sicuro, competitivo e sostenibile
sul lungo termine» .
La strategia presentata da Bruxelles
è basata su una serie di "scenari esemplificativi" che combinano i principali
elementi che concorrono alla riduzione delle emissioni, ovvero efficienza
energetica, energie rinnovabili e tecniche di cattura e immagazzinamento di CO2,
non escludendo nemmeno l’ energia nucleare.
Secondo i dati di Bruxelles "la
decarbonizzazione del sistema energetico è fattibile sia sul piano
tecnico che su quello economico", in quanto "tutti gli scenari relativi alla
decarbonizzazione consentono di raggiungere l'obiettivo di ridurre le emissioni
e sul lungo periodo possono essere meno onerosi rispetto alle strategie
attuali".
Con questi quadri esemplificativi,
concepiti combinando in vari modi i principali elementi che concorrono alla
riduzione delle emissioni, si intende individuare i benefici di ciascuna opzione
rispetto agli obiettivi da raggiungere, senza però -ed è questa l’obiezione
mossa da parte ambientalista- aver indicato con chiarezza obiettivi intermedi
prima della dead line del 2050.
Uno degli scenari individuati punta
sull’Efficienza energetica: l’High Energy Efficiency, che dà priorità al
risparmio energetico, tagliando in particolare nel settore delle costruzioni e
guidando verso un decremento della domanda energetica del 41% entro il 2050,
sulla base dei livelli del 2005.
Il secondo scenario punta alla
differenziazione delle fonti, il Diversified Supply Technologies, nel quale
tutte le fonti energetiche competeranno secondo logiche di mercato e la
decarbonizzazione sarà guidata dai costi del carbonio, dell’energia nucleare e
dall’introduzione di tecnologie per l’abbattimento di CO2.
Il terzo punta, invece, in maniera
più decisa sull’uso delle energie rinnovabili: l’High Renewable Energy Sources,
prevede, infatti, di dare un ruolo prioritario alle rinnovabili fino a far
coprire il 75% del mix energetico al 2050 con energia fonti come solare, eolico
e biomasse.
Infine due scenari che hanno un
approccio diametralmente opposto nei confronti dell’energia nucleare; il Delayed
Ccs, in cui il nucleare avrà un peso decisivo nella produzione energetica
generale, con la decarbonizzazione guidata dai prezzi del carbone più che da
spinte tecnologiche e il Low Nuclear, l’unico scenario che taglia fuori
l’energia nucleare e che non prevede la costruzione di nuove centrali, salvo
quelle già commissionate.
“La percentuale di energie
rinnovabili cresce in tutti gli scenari predisposti –si legge nel documento
della Commissione– toccando almeno il 55% della produzione d’energia nel 2050,
oltre 45 punti percentuali dai livelli odierni, stabili intorno al 10%”.
Gli Stati membri avranno così uno
strumento che permetterà loro di fare le scelte più appropriate per quanto
riguarda il settore dell'energia e creare presupposti economici stabili per
favorire gli investimenti privati, soprattutto a medio termine.
La raccomandazione è di investire da
subito per abbattere i costi: la Commissione avverte, infatti, che le decisioni
sugli investimenti nelle infrastrutture necessarie fino al 2030 "devono essere
prese adesso", in quanto occorre sostituire quelle costruite 20-30 anni fa e
un'azione oggi può evitare il rischio di dover effettuare investimenti più
costosi tra due decenni."
A margine di questo interessante articolo mi permetto di aggiungere che il marito di mia figlia ha realizzato da diversi anni, un "CASEIFICIO" alimentato totalmente da energia rinnovabile pulita, in questo caso dalla GEOTERMIA. NESSUNA EMISSIONE DI CO2 NELL'AMBIENTE! Invito i miei cortesi lettori ad acquistare i prodotti con il marchio "I formaggi di San Martino" dell'Azienda Agricola San Martino di Ricci Massimo, Località Podere San Martino, 58025 Monterotondo Marittimo (GR) e sarei felice di accompagnare turisti e clienti sia alla visita del Caseificio che dell'incomparabile fenomeno della "terra che fuma", nelle sue immediate vicinanze. E mail: karl38cg@libero.it
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