Addio a Cesaria Evora, la diva a piedi nudi
La cantante scalza di Capoverde. Fece conoscere in tutto il mondo la morna, genere di musica e danza del suo paese.
Era "la diva dai piedi
nudi", perché amava apparire in scena così, senza scarpe, forse in onore delle
sue origini semplici e in ricordo della vita dura che fino a 50 anni non aveva
conosciuto fama né successo: Cesaria Evora è morta oggi in un ospedale
dell'isola di Sao Vicente, nel nord dell'arcipelago di Capo Verde, dove era nata
il 27 agosto di 70 anni fa. L'ultimo compleanno l'aveva festeggiato senza sfarzo
con parenti e amici e negli ultimi mesi si sentiva sempre più debole, al punto
da aver deciso di non cantare più in pubblico.
"Cize", così la chiamavano affettuosamente i suoi compatrioti, era figlia di un violoncellista e di una cuoca: la morte del padre, quando ha appena sette anni, segna la sua vita perché la madre, che ha altri sei figli, decide di mandarla in un orfanotrofio. A 16 anni Cesaria comincia a cantare, in bar e feste private, per la meraviglia del suo primo, ristretto pubblico: le sue canzoni sono tristi, sull'amore, la povertà, il mare. A volte canta anche la stessa 'sodade' (Saudade nel dialetto creolo di Capoverde) nelle strade, prima di smettere per circa 10 anni, duranti i quali affonda nell'alcol e nella solitudine.
Nel 1985 una telefonata dal Portogallo le cambia la vita: accetta di incontrare il franco-capoverdiano José Da Silva, che diventerà suo suo mentore e produttore, e la porterà a cantare a Parigi. Il suo primo album, nel 1988, si intitola proprio così, "La diva dai piedi nudi", e consacra il suo stile unico, in cui la sua voce impressionante si unisce a una miscela armoniosa di 'sodade' con sonorità africane e cubane. Nei primi anni '90 seguono "Mar Azul" e "Miss Perfumado" (con il suo capolavoro "Sodade") le tournées mondiali negli Stati Uniti, in Svezia, in Giappone e in Senegal. Poi è la volta di "Cabo Verde" (1997) e "Sao Vicente di longe" (2001) e ancora altri album. Dopo aver ricevuto la Legion d'honneur in Francia, Cesaria soffre un ictus che la costringe a rallentare il ritmo, ma nonostante tutto nel 2009 esce il suo undicesimo albo, "Nha Sentimento".
Nel maggio del 2010 viene operata a cuore aperto per sei ore, è costretta ad annullare 20 concerti ma non accetta di lasciare la scena, che definisce la sua "droga", e ancora nell'aprile di quest'anno appare in piena forma sul palco del Grand Rex di Parigi. Ma a settembre quel cuore debole che l'ha perseguitata la costringe a riposo. "La vita continua, vi sono venuta incontro, ho fatto del mio meglio, ho avuto una carriera che molti vorrebbero avere", aveva detto al giornale francese "Le Monde" in un'intervista pubblicata per l'occasione.
"Cize", così la chiamavano affettuosamente i suoi compatrioti, era figlia di un violoncellista e di una cuoca: la morte del padre, quando ha appena sette anni, segna la sua vita perché la madre, che ha altri sei figli, decide di mandarla in un orfanotrofio. A 16 anni Cesaria comincia a cantare, in bar e feste private, per la meraviglia del suo primo, ristretto pubblico: le sue canzoni sono tristi, sull'amore, la povertà, il mare. A volte canta anche la stessa 'sodade' (Saudade nel dialetto creolo di Capoverde) nelle strade, prima di smettere per circa 10 anni, duranti i quali affonda nell'alcol e nella solitudine.
Nel 1985 una telefonata dal Portogallo le cambia la vita: accetta di incontrare il franco-capoverdiano José Da Silva, che diventerà suo suo mentore e produttore, e la porterà a cantare a Parigi. Il suo primo album, nel 1988, si intitola proprio così, "La diva dai piedi nudi", e consacra il suo stile unico, in cui la sua voce impressionante si unisce a una miscela armoniosa di 'sodade' con sonorità africane e cubane. Nei primi anni '90 seguono "Mar Azul" e "Miss Perfumado" (con il suo capolavoro "Sodade") le tournées mondiali negli Stati Uniti, in Svezia, in Giappone e in Senegal. Poi è la volta di "Cabo Verde" (1997) e "Sao Vicente di longe" (2001) e ancora altri album. Dopo aver ricevuto la Legion d'honneur in Francia, Cesaria soffre un ictus che la costringe a rallentare il ritmo, ma nonostante tutto nel 2009 esce il suo undicesimo albo, "Nha Sentimento".
Nel maggio del 2010 viene operata a cuore aperto per sei ore, è costretta ad annullare 20 concerti ma non accetta di lasciare la scena, che definisce la sua "droga", e ancora nell'aprile di quest'anno appare in piena forma sul palco del Grand Rex di Parigi. Ma a settembre quel cuore debole che l'ha perseguitata la costringe a riposo. "La vita continua, vi sono venuta incontro, ho fatto del mio meglio, ho avuto una carriera che molti vorrebbero avere", aveva detto al giornale francese "Le Monde" in un'intervista pubblicata per l'occasione.
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