PIL ALL’AQUILANTE, Belforte,
4 dicembre 2011.
Tema: …tutto è prima
sognato…
Troppo ampio il tema di oggi…il
sogno, che qualche volta si avvera ed il più delle volte si lascia tra le
lenzuola. Senza considerare i “sogni ad occhi aperti”, ma soltanto quelli
onirici del sonno.
Nel lungo arco della mia vita ho
sempre tratto ispirazione, per i miei pensieri poetici, dal sogno romantico ed
anche, se si può dire, dal sogno di un mondo nuovo, di una società nuova.
Dunque vi leggerò due brevi testi, uno tratto dal mio diario (19 maggio 2009), l’altro è la poesia che Mathilde Wesendonck dedicò al suo amante, Richard Wagner e che il
Maestro musicò in un lieder (i cinque famosi
Wesendonck lieder). Si sappia che a Mathilde si deve l’ispirazione dell’opera
di Wagner “Tristan und Isolde”, forse il suo capolavoro.
martedì
…le onde elettromagnetiche hanno portato stasera, inattesi,
ma desiderati messaggi. Uno viene dalla luminosa scia della cometa che m’ha
stregato il cuore; l’altro dal materializzarsi di un sogno, sbocciato
nell’istante casuale in cui lo incontrai, in una sperduta stazioncina
ferroviaria tra le crete senesi…Forse è perché sono stato metà del giorno
immerso nella poesia faticando a trascrivere
i versi di un grande vecchio amico, un tempo maestro per me, soprattutto
di vita, che ho ricevuto il premio. Ho ricercato la profondità divinatoria dei
messaggi in un libro bellissimo, la leggenda del principe Ahmed Al Kamel e della
sua inesausta brama di sapere cosa fosse l’amore. Una docile colomba, alla quale
aveva ridato la libertà, venne una sera a posarsi sulla sua spalla. Dove sei
stata fin’ora, felice creatura? – le disse il principe stringendola al
cuore. – Vengo da un paese lontano, mio
principe, e ti porto una lieta novella in cambio della libertà che mi hai data.
Nel mio peregrinare per pianure e montagne, un giorno scorsi sotto di me, in
una verde prateria lungo un fiume serpeggiante, un giardino delizioso, ricolmo
di fiori e di frutti. In mezzo al giardino, si elevava un palazzo magnifico.
Allora, io scesi per riposarmi un po’ e sulla riva erbosa del fiume scorsi una
giovane principessa di una bellezza straordinaria. Ella era circondata da altre
fanciulle che la adornavano con ghirlande e corone di fiori, ma nessun fiore di
campo o di giardino poteva competere con lei. In quel giardino essa fioriva in
segreto, perché il luogo era cinto con alte muraglie e nessuno poteva
penetrarvi….A queste parole il cuore ardente di Ahmed si infiammò: tutta la
piena d’amore del suo temperamento sentimentale si concentrò ad un tratto, su
un oggetto preciso, ed egli s’innamorò perdutamente della principessa
sconosciuta. Le scrisse una lettera e con parole appassionate le confessò il
suo amore e le descrisse l’impossibilità di poter correre ai sui piedi.
Aggiunse delle strofe di commovente tenerezza, perché era un poeta ispirato
dall’amore. La dedica diceva: “Alla bellezza sconosciuta da parte del principe
prigioniero”; profumò la lettera di muschio e di rosa e l’affidò alla
colomba…và, messaggera fedele! Sorvola monti e pianure, fiumi e mari e non
riposarti né sull’erba né sui rami, finché non avrai raggiunto la bella
fanciulla del mio cuore…La lettera fu consegnata, la risposta giunse
nell’ultimo volo della colomba morente, ma…ancora a lungo dovette soffrire quel
principe per abbracciare la sua amata…grazie alla musicalità delle sue
canzoni e al vibrare dell’anima. E, poi,
come andò a finire? Vi lascio con un briciolo di curiosità.
Il secondo: poesia di
Mathilde Wesendonck
Sogni (Studio per
Tristano e Isotta)
Dimmi, perché sogni meravigliosi
avvolgono il mio spirito,
senza svanire nel vuoto nulla
come vane spume?
Sogni che più belli
ogni ora, ogni giorno fioriscono,
costellazioni beate
che mi attraversano l’animo!
Sogni che come raggi sublimi
si immergono nel cuore
per dipingervi un’immagine eterna:
oblio assoluto che tutto ricorda!
Sogni, come quando il sole di primavera
bacia i fiori liberati dalla neve,
perché a delizie mai immaginate,
il nuovo giorno li inviti,
perché crescano, fioriscano,
effondano sognanti il loro aroma,
dolcemente sul tuo petto si spengano
e infine nella cripta sprofondino.
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