domenica 11 dicembre 2011




I miei auguri, un po’ tristi un po’ scherzosi, di Buon Natale!

Rovistando in una catasta di vecchi giornali, che non mi decido a depositare nel cassonetto della “carta”, ho trovato una cartella del “TIRRENO” (storico quotidiano livornese fondato da un garibaldino, Bandi, quello raffigurato in un busto bronzeo nello spoglio giardinetto in riva al mare di Follonica, là dove mi fu scattata la memorabile fotografia nell’agosto 1958), con  tutti gli inserti speciali di otto pagine dedicati ai comuni della Provincia di Pisa, tra i quali quello di Castelnuovo di Val di Cecina. Siamo alla fine degli anni ’70 e tra le “curiosità” del paese era rammentato l’uso di scrivere una ballata di fine anno, con il riassunto o il commento ai fatti più curiosi ed ai personaggi più strani e gli auguri per l’anno nuovo. Tutti in chiave satirica, e qualche volta volgare. Questa ballata, battuta a macchina in quattro o cinque copie era attesissima dai soliti buontemponi, che la leggevano e la commentavano in ogni bar, tra le risate e gli sfottò dei presenti. I testi erano rigorosamente anonimi, ossia noti soltanto ad una decina di persone del giro degli improvvisatori, tra i quali i principali erano M.M., A.I. I.R, K, A.A., A.B…ispiratori delle parti nelle quali si componeva la ballata. Ebbene, nel fascicoletto delle mie “Poesie scherzose 1956 – 1982”, ne conservo tre, due più antiche e l’ultima del 1977. D’altra parte non c’è da meravigliarsi di questa tradizione – adesso momentaneamente interrotta – visto che già negli antichi Statuti, il Gonfaloniere si premuniva contro l’uso indiscreto delle “scampanate” in una apposita rubrica. Erano queste “scampanate” rivolte ai vedovi o alle vedove che si risposavano, ma, in tempi recenti, più direttamente ai “cornuti”. Essa si perde però nei tempi remoti tanto è vero che negli Statuti comunali del 1525, alla rubrica 98, si legge: <Pena a chi fa scampanate. Veduto la disonesta molestia, che si dà a qualunque vedovo, o vedova che viene a marito, sì da scampanargli tutta notte all’uscio, sì ancora nelle parole disoneste che si usano…” e tale uso era ancora invalso nel XVIII secolo. Confesso che anch’io, ogni tanto, mi facevo prendere dalla passione di scrivere qualcosa di scherzoso, in particolare su aspetti del lavoro nella Fabbrica di Larderello. Due o tre testi finirono anche sul periodico sindacale “Informazioni” che uscì tra il 1976 e il 1991. Quello più lungo “Larderelleide, ovvero i recenti fatti e misfatti nella Valle dei Soffioni. Versi semiseri con un finale di speranza”, che lessi ad alcuni compagni durante un viaggio a Pisa per una manifestazione sindacale, suscitando risate a crepapelle, è inedito e tale resterà. Rendo invece pubblica ai blognauti una ballata (inserita nelle Poesie scherzose 1956-1982), ispirata…agli auguri di Natale nella quale spero, anche se in piccolissima parte, si ritrovino.

Buon Natale a questo e quello
Buon Natale all’asinello
Buon Natale al bambinello
Buon Natale all’alberello
alla pecora e all’agnello
tutti intorno al focherello
Buon Natale a questo e quello!
Buon Natale a Gesù bambino
Buon Natale al suo padrino
Buon Natale al malandrino
Buon Natale al Santo vino
tutti intorno al tavolino
Buon Natale a Gesù bambino!
Buon Natale al cane e al gatto
Buon Natale al savio e al matto
Buon Natale al lupo e al ratto
Buon Natale all’uomo esatto
tutti pronti al nuovo patto
Buon Natale al cane e al gatto!
Buon Natale alla bandiera
a quella rossa a quella nera
Buon Natale ai palombari
ai delfini e ai calamari
Buon Natale a chi mi pare
a chi sa piangere e sa amare
Buon Natale al fiume e al mare
e al cesso per c….
Buon Natale al sogno ardito
a chi vagheggia l’infinito
Buon Natale al mito e al rito
a chi ha l’animo pulito
Buon Natale di bagordi
agli ubriachi ed agli ingordi
Buon Natale agli antenati
(che non ho dimenticati)
ai blasfemi e agli appestati
ai musicanti e agli stonati
ai fuggiaschi e ai carcerati:
tutti  tutti oggi vi sento
bisbigliar tristi nel vento!
Buon Natale alla mia donna
al suo viso al suo sorriso
lei mi ha dato il paradiso
senza essere Madonna
Buon Natale alla mia donna.
Buon Natale senza amarezza
con un bacio e una carezza
del doman non v’è certezza!
Con un bacio e una carezza!
Buon Natale al condimento
Buon Natale al godimento
tutti intorno al tavolino
Buon Natale al Santo vino
(e a Te, o piccolino
che per me dato hai la vita
ed io ho l’anima smarrita).

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