SESTA, GEOTERMIA E
DEGRADO.
Stasera ho fatto una
passeggiata intorno alla centrale
“geotermica” di Sesta (Radicondoli). Il nome della centrale è preso da una
antica Fattoria, ubicata un centinaio di metri dall’impianto, già citata molti secoli fa, facente parte, con Tegoni,
Anqua, Solaio e relative pertinenze, del feudo dei Marescotti (e proprio a
Cugnanello e Solaio ebbe ritiro
all’inizio del XVII secolo suor Giacinta Marescotti, poi Beata ed infine, Santa). E’ una centrale con annessi
Laboratori di Ricerca Applicata, che occupa, con le sue pertinenze industriali
un’ampia porzione di terreno, rimasto incolto dopo l’abbandono della grande tenuta agricola.
Non so cosa sarebbe stato meglio: avere questa Centrale che
offre energia geotermica alla Nazione,
ed anche il Laboratorio di Ricerche avanzate nella turbo dinamica, utilizzato
da grandi Aziende, anche se con un impatto ambientale non proprio soft (in
attesa delle Nuove Centrali ad Emissioni quasi ZERO) e con una discreta
occupazione primaria e indotta, oppure un territorio in declino, abbandono e
rovina, come ad Anqua, Solaio, Sesta, Castello di Fosini, Palazzaccio ecc.
ecc.; salvo qualche isola felice a coltivazioni intensive, prative e vinicole, e agriturismi?
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