martedì 30 aprile 2019




SESTA, GEOTERMIA E DEGRADO.









Stasera  ho fatto una passeggiata  intorno alla centrale “geotermica” di Sesta (Radicondoli). Il nome della centrale è preso da una antica Fattoria, ubicata un centinaio di metri dall’impianto, già citata  molti secoli fa, facente parte, con Tegoni, Anqua, Solaio e relative pertinenze, del feudo dei Marescotti (e proprio a Cugnanello e Solaio ebbe ritiro  all’inizio del XVII secolo suor Giacinta Marescotti,  poi Beata ed infine,  Santa). E’ una centrale con annessi Laboratori di Ricerca Applicata, che occupa, con le sue pertinenze industriali un’ampia porzione di terreno, rimasto incolto dopo l’abbandono  della grande tenuta agricola.
Non so cosa sarebbe stato meglio: avere questa Centrale che offre energia  geotermica alla Nazione, ed anche il Laboratorio di Ricerche avanzate nella turbo dinamica, utilizzato da grandi Aziende, anche se con un impatto ambientale non proprio soft (in attesa delle Nuove Centrali ad Emissioni quasi ZERO) e con una discreta occupazione primaria e indotta, oppure un territorio in declino, abbandono e rovina, come ad Anqua, Solaio, Sesta, Castello di Fosini, Palazzaccio ecc. ecc.; salvo qualche isola felice a coltivazioni intensive, prative e vinicole,  e agriturismi?

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