giovedì 25 aprile 2019








Biancane e Fumarole, la terra fumante. (I)       

Credo che il “turismo intelligente” assumerà in futuro un aspetto molto importante per l’economia del nostro territorio. Le città d’arte a numero chiuso, i prezzi crescenti per l’accesso a monumenti e spettacoli, l’insicurezza sociale, faranno scoprire e riscoprire i piccoli “borghi”, dei quali la Toscana abbonda, i grandi boschi con alberi millenari, i torrenti, la geologia che ci racconterà da dove veniamo e lo stupore di trovare sui nostri monti impronte della vita sviluppatesi in un mare profondo duemila e più metri, e in più una gastronomia e un’accoglienza  in strutture alberghiere e agrituristiche inaspettate. Noi abbiamo tutte queste caratteristiche. Perciò non dobbiamo perdere l’occasione di valorizzare, curare, proteggere questo patrimonio. Ed allo stesso tempo saper trasformare quello che ci è stato dato dalla natura e dal lavoro dell’uomo: la storia della nostra industria unica al mondo, per genialità e antichità, la geotermia. La “geotermia” ossia il calore della terra è già presente sulla cartografia nel III secolo a.C e la “Tabula Peutingeriana” lo attesta con il logo di Acquae Populoniae ed Aquae Volaterranae”, la riproduzione originale del suo grande formato, ci conferma l’importanza di questi due siti archeologici, entrambi ubicati entro il territorio della Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina. Anche il fenomeno “geotermico” e le sue manifestazioni descritte da storici e scienziati antichi e moderni, sono ancora oggi facilmente riconoscibili. Tuttavia tali fenomeni naturali devono essere più protetti, non lasciati alle invasioni di scolari, studenti, gruppi non organizzati. Ci deve essere una costante manutenzione  dei percorsi e dei pannelli didascalici, forse anche una illuminazione notturna, e, naturalmente un servizio di guide. Forse ci dovrebbe essere anche un ticket d’ingresso per sostenere in parte tali spese di guardiania e manutenzione. Ieri sono andato a fare una visita alle “Biancane di Sasso Pisano”. Era il tardo pomeriggio e ancora una decina di persone vagavano qua e là. Calpestano, raccolgono pietruzze e mineralizzazioni, fanno cadere qualche palo lungo i sentieri, colgono fiori e rametti di erica…Ho notato anche in questo sito un attenuarsi dei fenomeni geotermici, un raffreddamento del suolo ai bordi delle manifestazioni ed all’invasione del bosco. Segno che la terra calda e fumante soffre dell’impatto indisciplinato dei visitatori. Di questo passo tra 50 anni le Biancane e le Fumarole scompariranno.         

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