mercoledì 1 maggio 2019

1° MAGGIO 2019

E' per me un 1° Maggio casalingo. La memoria mi porta ai tanti Primo Maggio della mia vita, specialmente negli anni che sono stato un dirigente del Sindacato della CGIL lavoratori delle Aziende Elettriche (FIDAE poi FNLE). Mo porta, soprattutto, al ricordo di tanti amici e compagni che con me condivisero questa esaltante esperienza, anche di coloro che militavano nelle altre organizzazioni sindacali CISL, UIL. Le vertenze che abbiamo insieme guidato ci portarono a ridare valenza nazionale alla GEOTERMIA, a far crescere occupazione giovanile, lavoro per le Ditte Appaltatrici, programmi quinquennali e di più lunga prospettiva. Non erano sogni, utopie! Ma non eravamo chiusi nella nostra Azienda di Larderello, guardavamo all'Italia ed al Mondo! Alla lotta contro il terrorismo, al sostegno ai popoli in lotta per la libertà, alla pace. Uomini e donne. E, soprattutto, amavamo il nostro lavoro, la nostra Fabbrica, il Nostro territorio! Altri tempi, si dirà. Per questo metto una immagine del Novecento, di J.Lada,, con una poesia di un altro Maggio lontano, di Seifert.



Quando giocavamo al gioco dell’anello…


                               a  J ,E, MG, R,G, RM, C,
                               le bambine dei giochi

Quando giocavamo al gioco dell’anello
cercavo di trattenere tra le mie le tue mani, un solo attimo,
eppure il cuore palpitava ed una vampa mi saliva al viso
al momento di pronunciar la scelta per la penitenza: “ bacio”.

I più grandi sorridevano, ammiccando a quell’acerbo
amore e il bacio tanto atteso andava alla vecchia zitella!

Fu allora, oppure molto dopo, in un villaggio lontano,
che al gioco dell’albero del Primo Maggio
e al gioco delle ghirlande del Principe
e della guardiana di oche che in segreto l’amava,
due giovani prescelti tra gli evviva e le coppe di sidro,
dovevano per baciarsi render chiaro un arcano enigma,
uno ero io, l’altra eri tu, mia stella!

Dimmi, ragazza, dimmi,
se vuoi essere mia sposa:
cos’è che cresce senza pioggia,
cos’è che brucia senza mai finire
e cos’è che piange senza lacrime?

Ingenuo Principe, che vieni a chiedermi?
La pietra, cresce senza pioggia,
l’amore brucia senza mai finire
e il cuore, il mio cuore, piange senza lacrime!

La fisarmonica vibrava di passione,
 la zampogna pareva impazzita,
e tutto intorno nel grande prato dei nastri colorati
le giovani coppie sognavano speranze di vita.

Si stringevano nel gioco gli innamorati fanciulli
in quella magica sera, quel giorno, là all’est,
sull’ansa rivierasca del fiume d’argento,
mentre  il tramonto incendiava la selva nera.

E certo non pensavano alla profezia
del silenzioso pianto del cuore,  che li attendeva.


                                                   

 

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