lunedì 2 dicembre 2013



Rob Brezsny al PIL di Belforte.

Alla fine del PIL, con la solita mimica arguzia, Rosella ha letto per tutti gli oroscopi di Rob Brezsny, un vecchio amico, che ascolto troppo poco e distrattamente, mentre dovrei trarre dai suoi premonimenti utili indicazioni per orientare meglio la mia vita. Stasera quello della Vergine è stato fulminante (da “Internazionale 1028, 29 novembre 2013) e merita di essere riportato per intero: “Guardando un documentario della Bbc ho scoperto che in Svizzera c’è un esperto che setaccia la foresta di Risoud alla ricerca degli abeti rossi più adatti per fabbricare violini di altissima qualità. Dopo anni di esperienza, Lorenzo Pellegrini sa quali sono gli alberi che produrranno gli strumenti migliori. Sono le piante che crescono più lentamente e hanno meno nodi, che hanno avuto abbastanza acqua per crescere forti, ma non tanta da diventare troppo morbidi. Il tuo compito nelle prossime settimane, Vergine, somiglia un po’ al suo. E’ arrivato il momento di cominciare a selezionare e raccogliere le materie prime che intendi usare per costruire la tua poetica storia nel 2014”. Si, devo riconoscere che m’ha colpito al cuore! Infatti è proprio in questi ultimi mesi e settimane che lavoro a mettere insieme e selezionare i miei testi poetici in un “Canzoniere” e in una “Antologia del Canzoniere” che raccoglieranno i versi scritti dal 1952 ad oggi. Dunque continuerò a farlo con maggior rigore e impegno filologico di quanto non l’abbia fatto fino ad oggi. Già questa previsione di Rob ha reso importante la mia presenza al PIL anche se non vi ho portato nulla di personale rispetto al tema indicato ai partecipanti. Ci sono stati però altri interessanti motivi di ascolto e riflessione, e perché no?, di  allegria e convivialità. Nella precoce notte, e nei trenta chilometri che separano Belforte dal mio paese, praticamente percorsi in solitario, ho visto tra le nubi, ad ovest, Venere e mi son tornate a mente le parole, tenere, di una amica, un incitamento all’ottimismo: “Il cielo è blu sopra le nuvole…infatti vi risplende Venere!” alle quali ho risposto con una frase ad effetto, ma che sento appartenermi, pensando che al di sopra delle nubi e nella notte profonda il cielo sia nero: “Debole lucore dell’ingannevol astro!” Infatti è proprio dal mancato incontro tra Venere e Giove e dall’apparizione di una effimera cometa che la mia vita ebbe un improvviso luminoso sussulto prima di ripiombare nel buio.  

Nessun commento:

Posta un commento