Oh! Tempo, divoratore
delle cose…
Nel personale “museo
dell’innocenza” serbo nella memoria l’immagine di alcuni “luoghi dell’anima”, tra i quali metto
il bosco del Serrappuccio, il vecchio mulino sul fiume Cecina, lo Chalet del
Piazzone, il terrazzo della Casa di Raspino e l’accampamento al Fossato. Tra
loro ha un posto speciale il Capanno dei castagni di Pietro e Rachele. Ricordi,
ricordi, di allegre tavolate intorno a rustiche pizze, cipolle cotte sotto la
cenere, polente, fegatelli…con il condimento di risate, allegria, felicità e talvolta amore! Oggi ci
sono ritornato, dopo anni d’assenza. Non dovevo, perché conosco questo perverso
meccanismo del decadimento che accompagna, nel tempo, ricordi, emozioni,
oggetti una volta amati e cari, e la tristezza che ne scaturisce. Molto è
venire, ma aspettare è di più.
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