LETTERE
Le
corrispondenze letterarie e d’amore di artisti, poeti, letterati, italiani e
stranieri, mi hanno sempre affascinato. Anche quando non riuscivo a
comprenderle. Tra le varie forme di scrittura alle quali mi sono dedicato, la
lettera scritta è stata per me una delle principali. Non a caso raccoglievo
tutte le emissioni filateliche del Giappone, dedicate appunto, ogni anno, alla
“settimana della lettera scritta”. Oggigiorno credo che questo tipo di
“letteratura” stia del tutto scomparendo, o quasi, soppiantato dalla scrittura
elettronica e dalla viva voce. Probabilmente
anche dal fatto che non c’è più nulla da
dire di veramente importante! Io ho iniziato presto ad inviare e
ricevere lettere. Diciamo pure da quasi
70 anni! Di epistolari completi andata e
risposta, ne ho conservati una ventina. Uno di essi copre un arco temporale di
63 anni ininterrotti, e la mia amica aveva disposto che alla sua morte
la nostra corrispondenza fosse riunita! E proprio uno dei suoi figli è venuto
da Zurigo a portarmi il grande scatolone! Adesso che la memoria comincia ad
essere lacunosa, queste lettere mi sono utili per ricostruire la storia della
mia vita, ed anche per mettere insieme quella indispensabile “cronologia” che
accompagnerà il mio lascito, un Canzoniere 1952 - 2020, di oltre 1300 pagine. E
stamattina, riprendendo in mano le lettere di Goethe a Charlotte von Stein,
diciamo pure, tra i suoi tanti amori, quello più profondo e durevole,
leggo ciò che il poeta ebbe ascriverle lunedì 23
dicembre 1815:
“…Tu
nascesti nel giorno del natale di Cristo
e mi
nacque in quel giorno anche il mio diletto
Augusto.
Lascia
che io ti saluti, in questo giorno del freddo inverno
con un
dolce presente che addolcisca la lontananza a me
che,
come sempre,
quando
mi manca il sole
in
solitudine, amo, soffro ed imparo.
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