I dati di riferimento per questo post: W.L. Shirer, Storia del Terzo Reich, Einaudi, 1962.
8 MAGGIO 1945.
RESA DELLA GERMANIA NAZISTA. FINE
DELLA GUERRA IN EUROPA.
Nel
pomeriggio del 29 aprile 1945 giunse al rifugio di Hitler, al Bunker di
Berlino,
una
delle ultime notizie dal mondo esterno. Mussolini, il dittatore fascista socio
di Hitler nello scatenamento della guerra mondiale, aveva trovato la morte,
spaurito fuggiasco verso la Svizzera, insieme alla sua amante Clara Petacci ed
a un manipolo di gerarchi repubblichini. Tutti erano stati catturati dai
partigiani italiani il 26 aprile e messi a morte due giorni dopo. Nella notte
di sabato 28 aprile i loro corpi furono trasportati a Milano su di un camion e
abbandonati in una piazza. L’indomani furono appesi per i piedi a corde tese
fra due pali, corde che in seguito furono tagliate, per cui cadaveri rimasero per il resto della
domenica per terra, fatti segno agli oltraggi degli italiani che chiedevano
vendetta. Il 1° maggio Mussolini venne sepolto vicino alla sua amante nel campo
dei poveri del Cimitero Maggiore di
Milano. Fu in questo macabro clima di estrema degradazione che il “duce” ed il
fascismo passarono alla storia.
Non
sappiamo quali particolari della squallida
fine del “duce” siano stati riferiti a Hitler. Certo è che essi abbiano
valso a rafforzare la sua decisione di
non permettere che di lui e della sua amante, né da vivi, né da morti, si
facesse un tale spettacolo. Hitler
cominciò a fare gli ultimi preparativi per la sua morte: fece avvelenare il suo cane favorito, e
uccidere a fucilate gli altri cani che si trovavano nel bunker poi chiamò le
due segretarie che erano rimaste nel bunker e dette loro due fiale di veleno
perché le usassero al momento opportuno. Disse loro che gli dispiaceva di non poter dare loro un migliore dono di
addio e le ringraziò per il lungo e fedele servizio. Intanto era scesa la sera.
Hitler incaricò una delle segretarie, la signora Junge, di distruggere tutti i
documenti rimasti. Fu il segno, per tutti, degli addii. Un paio d’ore dopo la
mezzanotte, cioè verso le 2,30 del 30 aprile, Hitler comparve nella sala da pranzo comune dove si erano
riunite una ventina di persone, per lo più donne, appartenenti al suo
entourage. Egli strinse la mano a tutti i presenti mormorando alcune parole incomprensibili,
nei suoi occhi, espressione della pazzia,vi era un fitto velo di lacrime.
Quando si fu ritirato, molti andarono nel bar…a ballare, facendo un gran
baccano per tutta la notte. Ormai Berlino non era più difendibile e i russi
avevano già occupato quasi completamente la città, tra poche ore anche la
Cancelleria e il bunker sarebbero stati spazzati via dai sovietici che erano
ormai a pochi isolati di distanza.
Hitler
pranzò con le due segretarie e la cuoca e dette l’ordine al suo autista Kempka
di portare immediatamente 200 litri di benzina nel giardino della Cancelleria,
e ne furono racimolati circa 180 litri.
Poi andò a prendere Eva Braun per salutare i suoi più intimi collaboratori:
Goebbels, Krebs e Burgdorf, le segretarie e la cuoca. La moglie di Goebbels non
si fece vedere, aveva deciso di morire insieme a suo marito, ma era turbata di
dover uccidere i suoi 6 bambini. Finiti gli addii tutti si ritirarono nelle
loro stanze. Dopo alcuni istanti si udì un colpo di rivoltella, attesero il
secondo, ma vi fu solo silenzio. Allora entrarono nell’appartamento di Hitler:
si era sparato in bocca. Accanto giaceva Eva, ma ella si era avvelenata. Erano
le 15,30 di lunedì 30 aprile 1945 e Hitler aveva appena compiuto 56 anni e da
12 anni era divenuto il Cancelliere
della Germania instaurando il tristemente noto Terzo Reich! Seguì il funerale
barbarico. Da fuori si sentiva soltanto il boato dei proiettili russi e delle
bombe che esplodevano nel giardino. Il cameriere di Hitler, un SS, Heinz Linge
e un attendente portarono fuori il cadavere di Hitler che aveva il volto
sfracellato. Misero i due cadaveri in una fossa provocata da una bomba, li
cosparsero di benzina ed accesero il fuoco che li divorò. I resti carbonizzati
furono distrutti dalle cannonate dell’artiglieria russa.
Nelle
prime ore della sera del 1° maggio, Goebbels avvelenò i suoi 6 bambini, e poco
dopo le 20,30 lui e sua moglie si fecero uccidere da un soldato che poi
cosparse i cadaveri con quattro taniche di benzina e li bruciò completamente. Alle
ore 21, il bunker del gran comando della
Germania era in fiamme e i 500 o 600 sopravvissuti dell’entourage di Hitler,
per lo più fedelissimi SS, iniziarono a sortire attraverso un passaggio segreto
sotterraneo che ne portò molti oltre il
fiume Sprea, cioè a nord della città non ancora occupata dai russi.
Il
Terzo Reich era alla fine e sopravviverà
soltanto per altri 7 giorni.
In
Italia, intanto, le Armate tedesche si erano arrese incondizionatamente ai
partigiani!
Il
ritardo con il quale avvenne la firma della resa generale, fu voluto dagli
americani per favorire la ritirata delle armate tedesche
dal fronte orientale, impedendo che esse cadessero in mano ai russi, così
come la maggior parte della popolazione civile.
E
alle 2 ore e 41 minuti del mattino del 7 maggio 1945 la Germania si arrese
incondizionatamente agli Alleati. I firmatari nazisti ebbero l’impudenza di
chiedere di essere trattati con generosità!
In
Europa, alla mezzanotte dell’8 maggio 1945
i cannoni cessarono di sparare e le bombe di cadere, dopo drammatici 5
anni, 8 mesi e 7 giorni di guerra, mentre circa 55 milioni saranno, alla fine,
dopo la successiva resa del Giappone, i morti, mentre i ferito si aggireranno
sui 35 milioni. E proprio l’8 maggio venne firmata a Berlino
la RESA GENERALE UFFICIALE che proclamava la resa incondizionata di tutte le armate
tedesche. Il Terzo Reich cessa di vivere, ma la storia non dovrà mai
dimenticare.
Dal 20 novembre 1945 al 1 ottobre 1946 si svolse a Norimberga il processo ai
criminali nazisti e dei 22 imputati soltanto 12 furono impiccati. Gli altri
ebbero condanne dai 10 anni di prigione all’ergastolo, ma i più ritorneranno
liberi abbastanza rapidamente. Dopo il processo simbolo di Norimberga si
svolsero altri processi contro i
principali personaggi nazisti, con 185
imputati, dei quali 24 furono condannati a morte, 118 a pene fino a 25 anni di carcere, mentre 35 furono
assolti.
Testo
ufficiale della Resa tedesca
BERLINO
8 MAGGIO 1945.
1)
Noi sottoscritti, quali esponenti della Suprema Autorità dell’Alto Comando
Tedesco, dichiariamo al Comandante Supremo dell’Armata Rossa, la resa
incondizionata di tutte le forze armate di terra, di mare e dell’aria che a
questa data sono ancora sotto il controllo tedesco.
2)
L’Alto Comando tedesco emetterà immediatamente l’ordine di cessare ogni
operazione di guerra a tutte le autorità militari tedesche di terra, di mare e
dell’aria e a tutte le forze sotto controllo tedesco a partire dalle 21,30
dell’8 maggio 1945: di rimanere nelle posizioni occupate in quel momento e di
deporre le armi arrendendosi ai Comandanti e Ufficiali nominati dal Comando
Supremo Alleato. Nessuna nave dovrà essere deliberatamente affondata o
danneggiata e nessun aereo dovrà essere distrutto o danneggiato.
3) L’Alto Comando Tedesco ordinerà
immediatamente ai propri Comandanti di assicurare obbedienza a qualsiasi
ulteriore ordine impartito dal Comando Supremo Alleato e dal Comando Supremo
dell’Armata Rossa.
4)
Questo atto di resa militare sarà sostituito successivamente da un documento
generale di resa imposta dalle Nazioni Unite, che riguarderà non solo le forze
militari tedesche, ma la Germania nel suo complesso.
5)
Nel caso in cui l’Alto Comando Tedesco o altre forze militari poste sotto il
suo controllo non agiscano in conformità a quanto previsto da questo Atto di
Resa, il Comando Supremo Alleato e il Comando Supremo dell’Armata Rossa
adotteranno nei loro confronti i provvedimenti che riterranno più opportuni.
6)
Questo Atto è redatto in lingua inglese, russa e tedesca. Le versioni in
inglese e russo sono gli unici testi autentici.
Firmato
a Berlino l’8 maggio 1945.
Per
conto dell’Alto Comando tedesco: Von Frideburg, Keitel, Stumpf.
ALLA
PRESENZA DI:
Per
conto del Comando Supremo Alleato A. W. TEDDER.
Per
conto del Comando Supremo dell’Armata Rossa: G. ZHUKOV.
Alla
firma sono presenti come testimoni:
Il
Comandante Generale in Capo dell’Esercito Francese:
F.
DE LATTRE-TASSIGNY.
Il
Comandante Generale delle Forze Aeree Strategiche degli Stati Uniti:
CARL
SPAAZ.
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