venerdì 8 maggio 2020


I dati di riferimento per questo post:  W.L. Shirer, Storia del Terzo Reich, Einaudi, 1962.


8 MAGGIO 1945.
RESA DELLA GERMANIA NAZISTA. FINE DELLA GUERRA IN EUROPA.

Nel pomeriggio del 29 aprile 1945 giunse al rifugio di Hitler, al Bunker di Berlino,
una delle ultime notizie dal mondo esterno. Mussolini, il dittatore fascista socio di Hitler nello scatenamento della guerra mondiale, aveva trovato la morte, spaurito fuggiasco verso la Svizzera, insieme alla sua amante Clara Petacci ed a un manipolo di gerarchi repubblichini. Tutti erano stati catturati dai partigiani italiani il 26 aprile e messi a morte due giorni dopo. Nella notte di sabato 28 aprile i loro corpi furono trasportati a Milano su di un camion e abbandonati in una piazza. L’indomani furono appesi per i piedi a corde tese fra due pali, corde che in seguito furono tagliate,  per cui cadaveri rimasero per il resto della domenica per terra, fatti segno agli oltraggi degli italiani che chiedevano vendetta. Il 1° maggio Mussolini venne sepolto vicino alla sua amante nel campo dei poveri  del Cimitero Maggiore di Milano. Fu in questo macabro clima di estrema degradazione che il “duce” ed il fascismo passarono alla storia.

Non sappiamo quali particolari della squallida  fine del “duce” siano stati riferiti a Hitler. Certo è che essi abbiano valso a rafforzare  la sua decisione di non permettere che di lui e della sua amante, né da vivi, né da morti, si facesse  un tale spettacolo. Hitler cominciò a fare gli ultimi preparativi per la sua morte:  fece avvelenare il suo cane favorito, e uccidere a fucilate gli altri cani che si trovavano nel bunker poi chiamò le due segretarie che erano rimaste nel bunker e dette loro due fiale di veleno perché le usassero al momento opportuno. Disse loro  che gli dispiaceva  di non poter dare loro un migliore dono di addio e le ringraziò per il lungo e fedele servizio. Intanto era scesa la sera. Hitler incaricò una delle segretarie, la signora Junge, di distruggere tutti i documenti rimasti. Fu il segno, per tutti, degli addii. Un paio d’ore dopo la mezzanotte, cioè verso le 2,30 del 30 aprile, Hitler comparve  nella sala da pranzo comune dove si erano riunite una ventina di persone, per lo più donne, appartenenti al suo entourage. Egli strinse la mano a tutti i presenti mormorando alcune parole incomprensibili, nei suoi occhi, espressione della pazzia,vi era un fitto velo di lacrime. Quando si fu ritirato, molti andarono nel bar…a ballare, facendo un gran baccano per tutta la notte. Ormai Berlino non era più difendibile e i russi avevano già occupato quasi completamente la città, tra poche ore anche la Cancelleria e il bunker sarebbero stati spazzati via dai sovietici che erano ormai a pochi isolati di distanza.

Hitler pranzò con le due segretarie e la cuoca e dette l’ordine al suo autista Kempka di portare immediatamente 200 litri di benzina nel giardino della Cancelleria, e ne furono  racimolati circa 180 litri. Poi andò a prendere Eva Braun per salutare i suoi più intimi collaboratori: Goebbels, Krebs e Burgdorf, le segretarie e la cuoca. La moglie di Goebbels non si fece vedere, aveva deciso di morire insieme a suo marito, ma era turbata di dover uccidere i suoi 6 bambini. Finiti gli addii tutti si ritirarono nelle loro stanze. Dopo alcuni istanti si udì un colpo di rivoltella, attesero il secondo, ma vi fu solo silenzio. Allora entrarono nell’appartamento di Hitler: si era sparato in bocca. Accanto giaceva Eva, ma ella si era avvelenata. Erano le 15,30 di lunedì 30 aprile 1945 e Hitler aveva appena compiuto 56 anni e da 12 anni  era divenuto il Cancelliere della Germania instaurando il tristemente noto Terzo Reich! Seguì il funerale barbarico. Da fuori si sentiva soltanto il boato dei proiettili russi e delle bombe che esplodevano nel giardino. Il cameriere di Hitler, un SS, Heinz Linge e un attendente portarono fuori il cadavere di Hitler che aveva il volto sfracellato. Misero i due cadaveri in una fossa provocata da una bomba, li cosparsero di benzina ed accesero il fuoco che li divorò. I resti carbonizzati furono distrutti dalle cannonate dell’artiglieria russa.

Nelle prime ore della sera del 1° maggio, Goebbels avvelenò i suoi 6 bambini, e poco dopo le 20,30 lui e sua moglie si fecero uccidere da un soldato che poi cosparse i cadaveri con quattro taniche di benzina e li bruciò completamente. Alle ore 21, il bunker del gran comando  della Germania era in fiamme e i 500 o 600 sopravvissuti dell’entourage di Hitler, per lo più fedelissimi SS, iniziarono a sortire attraverso un passaggio segreto sotterraneo  che ne portò molti oltre il fiume Sprea, cioè a nord della città non ancora occupata dai russi.

Il Terzo  Reich era alla fine e sopravviverà soltanto per altri 7 giorni.

In Italia, intanto, le Armate tedesche si erano arrese incondizionatamente ai partigiani!
Il ritardo con il quale avvenne la firma della resa generale, fu voluto dagli americani per favorire la ritirata delle armate  tedesche  dal fronte orientale, impedendo che esse cadessero in mano ai russi, così come la maggior parte della popolazione civile.

E alle 2 ore e 41 minuti del mattino del 7 maggio 1945 la Germania si arrese incondizionatamente agli Alleati. I firmatari nazisti ebbero l’impudenza di chiedere di essere trattati con generosità!

In Europa, alla mezzanotte dell’8 maggio 1945  i cannoni cessarono di sparare e le bombe di cadere, dopo drammatici 5 anni, 8 mesi e 7 giorni di guerra, mentre circa 55 milioni saranno, alla fine, dopo la successiva resa del Giappone, i morti, mentre i ferito si aggireranno sui 35 milioni. E proprio l’8 maggio venne firmata  a Berlino  la RESA GENERALE UFFICIALE che proclamava  la resa incondizionata di tutte le armate tedesche. Il Terzo Reich cessa di vivere, ma la storia non dovrà mai dimenticare.

Dal 20 novembre 1945 al 1 ottobre 1946 si svolse a Norimberga il processo ai criminali nazisti e dei 22 imputati soltanto 12 furono impiccati. Gli altri ebbero condanne dai 10 anni di prigione all’ergastolo, ma i più ritorneranno liberi abbastanza rapidamente. Dopo il processo simbolo di Norimberga si svolsero  altri processi contro i principali  personaggi nazisti, con 185 imputati, dei quali 24 furono condannati a morte, 118 a pene  fino a 25 anni di carcere, mentre 35 furono assolti.

Testo ufficiale della Resa tedesca

BERLINO 8 MAGGIO 1945.

1) Noi sottoscritti, quali esponenti della Suprema Autorità dell’Alto Comando Tedesco, dichiariamo al Comandante Supremo dell’Armata Rossa, la resa incondizionata di tutte le forze armate di terra, di mare e dell’aria che a questa data sono ancora sotto il controllo tedesco.

2) L’Alto Comando tedesco emetterà immediatamente l’ordine di cessare ogni operazione di guerra a tutte le autorità militari tedesche di terra, di mare e dell’aria e a tutte le forze sotto controllo tedesco a partire dalle 21,30 dell’8 maggio 1945: di rimanere nelle posizioni occupate in quel momento e di deporre le armi arrendendosi ai Comandanti e Ufficiali nominati dal Comando Supremo Alleato. Nessuna nave dovrà essere deliberatamente affondata o danneggiata e nessun aereo dovrà essere distrutto o danneggiato.

 3) L’Alto Comando Tedesco ordinerà immediatamente ai propri Comandanti di assicurare obbedienza a qualsiasi ulteriore ordine impartito dal Comando Supremo Alleato e dal Comando Supremo dell’Armata Rossa.

4) Questo atto di resa militare sarà sostituito successivamente da un documento generale di resa imposta dalle Nazioni Unite, che riguarderà non solo le forze militari tedesche, ma la Germania nel suo complesso.

5) Nel caso in cui l’Alto Comando Tedesco o altre forze militari poste sotto il suo controllo non agiscano in conformità a quanto previsto da questo Atto di Resa, il Comando Supremo Alleato e il Comando Supremo dell’Armata Rossa adotteranno nei loro confronti i provvedimenti che riterranno più opportuni.

6) Questo Atto è redatto in lingua inglese, russa e tedesca. Le versioni in inglese e russo sono gli unici testi autentici.

Firmato a Berlino l’8 maggio 1945.

Per conto dell’Alto Comando tedesco: Von Frideburg, Keitel, Stumpf.

ALLA PRESENZA DI:

Per conto del Comando Supremo Alleato A. W. TEDDER.
Per conto del Comando Supremo dell’Armata Rossa: G. ZHUKOV.

Alla firma sono presenti come testimoni:

Il Comandante Generale in Capo dell’Esercito Francese:
F. DE LATTRE-TASSIGNY.

Il Comandante Generale delle Forze Aeree Strategiche degli Stati Uniti:
CARL SPAAZ.

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