Del mio studiolo.
Sono fortunato ad avere
nel nostro appartamento una stanzetta tutta per me! Un tempo, quando l’appartamento
era diviso tra due famiglie, questa stanza con il balcone era la nostra cucina,
dopo, con la crescita delle nostre due figlie, la morte del nonno Filiberto, e
il trasferimento in una nuova casa a poche decine di metri dalla nostra, dei
genitori di mia moglie, Enzo ed Eny, essa fu adibita a cameretta della figlia
minore. Infine trasferitasi a Siena la figlia maggiore, e trasferitasi in una
casa del Borgo medievale del Paese l’altra figlia dopo il suo matrimonio, tutto
l’appartamento è rimasto per me e mia moglie! Lo abbiamo un po’ ristrutturato
facendo un ampio salone unificando gli spazi di due camere; destinando un’altra
camera per eventuali “ospiti” e
lasciando a me, come studiolo, la stanza con il balcone! Adesso ci sono i libri e
le pubblicazioni che ho accumulato negli ultimi
due decenni, la connessione internet,
la seggiolina per la mia gatta cieca, e qualche immagine ricordo delle
nostre vite. E’ un luogo caldo in inverno (per una scelta politica azzeccata degli
Amministratori degli anni ’80, tutti i centri abitati del Comune di Castelnuovo,
e molte case sparse, hanno il riscaldamento
geotermico a costo equo), areato, luminoso e silenzioso, e dal terrazzo ho una
visuale abbastanza ampia, sia delle colline che del cielo. Ho fotografato due
giorni fa l’intero spazio interno, per futura memoria.
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