PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 88.
XII° Congresso della Fnle-Cgil di
Larderello (7 maggio 1981)[1]
Il XII° Congresso della Fnle-Cgil rappresenta una
fondamentale verifica di oltre dieci anni di lavoro del gruppo dirigente che
all’inizio degli anni ’70 sostitui, praticamente nella sua totalità, il vecchio
gruppo dei compagni insediatosi negli anni successivi alla Liberazione. Anni
questi ultimi di rapidi, tumultuosi cambiamenti, sia nel mondo che in Italia
che a Larderello. A Larderello, in particolare, le nuove impostazioni
tecnico-scientifiche legate allo sfruttamento dell’ energia geotermica, hanno
richiesto un confronto serrato tra oo.ss. e Direzione per garantire una linea
di sviluppo produttivo e occupazionale dei territori geotermici[2].
Con questo Congresso tutto un quadro dirigente il
nostro sindacato viene ad essere completamente rinnovato. Compagni onesti,
modesti e intelligenti sono oggi in altri settori della multiforme attività che
costituisce il tessuto fondamentale della democrazia in Italia: Partiti
politici, Comuni, Associazioni culturali, ricreative e assistenziali, dando un
apporto prezioso, che si basa su una esperienza diretta, su un contatto reale,
maturato nell’affrontare i problemi con i lavoratori, problemi che, semplici o
complessi, si manifestano ogni giorno. Aver rinnovato in dieci anni, per due
volte, il quadro dirigente, senza provocare ripercussioni negative, anzi
andando avanti, è un fatto estremamente positivo che vogliamo sottolineare ai
compagni ed ai lavoratori.
Alla grande e democratica scuola del sindacato si
formano incessantemente nuovi compagni dirigenti che portano nuove idee,
freschezza e combattività e che mantengono, allo stesso tempo, la continuità
della tradizione di serietà, di sacrificio e di lotta propria della Cgil.
Alla fine di questo mandato anche il sottoscritto
rientra nella attività produttiva, mantenendo però un contatto di
collaborazione e di impegno nel sindacato per non disperdere le conoscenze, le
esperienze in tanti anni acquisite. La riteniamo una scelta giusta che dimostra
non solo nelle parole, ma nei fatti concreti, la volontà di cambiamento che
invece tante volte manca in altre Istituzioni e da’ anche, verso l’esterno,
l’immagine che hai mutamenti così profondi avvenuti in Fabbrica negli ultimi
anni, alla presenza di una nuova classe operaia fatta di giovani, con ideali e
motivazioni diverse da quelle del passato, la Fnle-Cgil di Larderello risponde
con altrettante scelte di rinnovamento reale che porteranno più creatività, più
fantasia ed entusiasmo nel nostro quotidiano impegno sindacale.
Lavorare nel sindacato richiede passione e sacrificio,
richiede estrema attenzione ai comportamenti individuali, richiede una
disponibilità che va oltre il singolo e investe la famiglia, ma, allo stesso
tempo, da grandi soddisfazioni. Oggi i tempi sembrano più tempestosi, gli
obiettivi più incerti. C’è da combattere contro avversari insidiosi e mutanti,
c’è da recuperare un consenso non basato sul cieco fideismo, ma sull’adesione
critica ai programmi e agli ideali che si rinnovano, c’è da lottare contro il
qualunquismo e il catastrofismo, dai quali nascono gesti di rinuncia o di disperata
violenza, sempre dannosi ai lavoratori.
E’ una grande lotta quella che si preannuncia, una
lotta che richiederà il ricorso alle migliori forze del proletariato, ai
giovani in primo luogo che per la loro natura sono portati all’ottimismo, a
guardare al futuro e al divenire delle cose più che alla conservazione ed alla
restaurazione del passato, a comprendere cioè la storia che cammina e la realtà
che si trasforma, anche per i problemi piccoli
della ristrutturazione della geotermia e dei nostri Comprensori.
C’è un attacco, non possiamo nasconderlo, verso la
Fnle-Cgil di Larderello, per spingerci ad assumere chiusure dogmatiche,
conservatrici, che ci renderebbero incapaci di cogliere il nuovo che emerge
nelle posizioni dell’Enel e dell’Unità Nazionale Geoetermica verso la geotermia
e di sviluppare, superando vecchie elaborazioni che non reggono più, una nuova
strategia mirante a consolidare, attraverso momenti di verifica e di lotta, lo
sviluppo produttivo, diversificato e occupazionale dei nostri territori, nei
quali viviamo e vogliamo vivere in futuro.
Ai nostri compagni, proprio in questo
momento che vede il sindacato impegnato in una dura ed ardua prova, diciamo che
dobbiamo finalizzare ogni nostra energia in un incessante sforzo innovativo e
inventivo, e, al tempo stesso, rimanere fedeli alla grande tradizione unitaria
di lotta, sempre a difesa della classe operaia e del patrimonio progressista e
riformatore della Cgil. E di fronte a certi detrattori nostri, a chi in
malafede getta fango sulla Fnle e sulla Cgil, a chi artatamente da una immagine
falsa e distorta del nostro operare, lasciate che anch’io, concludendo,
pensando al passato ed al futuro della nostra Organizzazione, ricordi il famoso
verso di Dante con il quale Carlo Marx chiuse la prima edizione del “Capitale”:
“Segui il tuo corso e lascia dir le
genti”
[1] A
seguito del congresso, esce, nel novembre 1981 un numero speciale di “Ifcl”, Groppi
Carlo, Atti Assemblea Congressuale Fnle-Cgil Larderello, 7 maggio 1981 pp. 63.
[2] Il
materiale congressuale (relazione del segretario Carlo Groppi, interventi,
elezione dei nuovi organismi) era troppo voluminoso per far parte di questa antologia
di scritti e sebbene la relazione sia stata da me elaborata, come segretario in
carica, le oltre quaranta pagine che la compongono non sono né riproponibili
per intero né per sintesi. Per questo motivo ho ritenuto riportare il solo
punto conclusivo “Nuovo slancio all’azione della Fnle con il rinnovamento e una
giusta linea politica”.
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