martedì 17 aprile 2018







Da “Le ricette della signora Tokue.

…camminavo da sola nel bosco, e ammiravo la luna piena che brillava intensamente. Era l’epoca in cui cominciavo a <essere all’ascolto> del fruscio delle fronde, degli insetti e degli uccelli. Nel chiaro di luna tutto splendeva d’un azzurro pallido e gli alberi ondeggiavano come animati da volontà propria. Su quel sentiero in mezzo al bosco ero proprio sola di fronte alla luna. Com’è bella, pensai…è allora che ho avuto la sensazione di sentirla. Ho avuto l’impressione che la luna si rivolgesse a me con un sussurro:

Volevo che tu mi guardassi.
E’ solo per questo che brillo.

Senza di me quella luna piena non sarebbe esistita.

Dal poemetto Agnes e Martin, mi sono ricordato di una poesia:


Canzone dell’immortalità

Quando nel cielo la cometa apparve
i cuori si fermarono sbigottiti
per un attimo che sembrò infinito:
le sue sembianze furono
di  una strana eterea fanciulla.
La presenza fu rapidissima,
ma la luce intensa. Naturalmente,
come le vere comete, sparì nel cielo
profondo, lasciando tremanti e muti
i fortunati che la scorsero.
In quella magica notte ci furono eventi 
che influirono su alcuni destini umani…
Agnes e Martin furono i prescelti,
la messaggera celeste s’era rivelata,
la parola trapassò i cuori:
Agnes! Martin!
Lassù, tra le spighe di grano,
alla capanna, Martin attendeva tremante.
La morte e la vita s’erano date appuntamento.
La notte si faceva, via via che scorrevano 
le ore, da chiara sempre più scura,
e il grande bosco incombente,
pieno di gemiti del vento
e di chi sa quali ignote creature,
tacque in un’eternità sospesa,
poi la morte, in un diffuso color sangue,
che risaltava nella profondità
del firmamento attonito,
raggelò ogni palpito. Morte apparente,
perché Agnes da  un lato moriva
e dall'altro rinasceva...
questo voleva annunciare, il dualismo
che c'è nella vita:  credere al sacro fuoco
dell’amore anche nei momenti più gelidi e bui.
Nessuna proiezione
delle tenebre potrà mai cancellare la luce,
la luce sfiderà il tempo nel suo                                                                     
fluire all’eterno ritorno. L’immortalità è luce.

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