sabato 24 gennaio 2015


Renzo e Carlo.


Vagabondo... (fare clic e accendere audio)

Che serata!

Il mio caro amico Mario Andrei è andato in pensione il 31 dicembre 2014. L'avevo avuto come compagno di ufficio  tra il 1986 ed il 1991, insieme a Gigi, Renzo e il Bianchi, una bella squadretta, alla quale si dovrebbero aggiungere Alfredo, il capo, e la bellissima Katia. Avevamo molte cose in comune, il cinema. la fotografia, l'arte, le belle donne, le tartarughe, il gioco del calcio, io come tifoso e lui come allenatore. Ci piaceva mangiare nelle piccole trattorie, viaggiare tra Toscana e Lazio, ed ascoltare storie. Anche dopo che io ero andato in pensione ci incontravamo di tanto in tanto nella sua stanza-esposizione di opere pittoriche a Pomarance a scambiare quattro chiacchiere, sulla pittura e sulla sua attività di amministratore locale, prima all'opposizione e poi nella giunta a guida centrista, dopo il lungo periodo delle giunte di sinistra. S'era impegnato nella riqualificazione del paese di Larderello, un gran merito. Ieri sera ha festeggiato il pensionamento offrendo una cena ad una trentina di colleghi, tra i quali c'ero anch'io, presso un agriturismo pomarancino La Dispensa del Palagetto, che a trovarlo nel buio su strade con rare indicazioni è stata un'avventura. Però che gioia m'ha dato, incontrare tanti vecchi compagni, in particolare tutta la squadra del mio ufficio! Grazie Mario per avermi riportato indietro nel tempo ed aver fatto riemergere ricordi ed emozioni. Superata la mezzanotte, dopo tre ore di manicaretti e bevande, tutto di altissima qualità, il Benincasa ha sfoderato la sua chitarra riesumando il repertorio allegro-sentimentale delle nostre canzoni anni 50-60-70, non avremmo mai smesso di cantare se non vedendo le tre ragazze stanche e insonnolite, sopportarci con stoica pazienza! Siamo ripartiti all'una e mezzo in una notte serena, senza vento, e senza sbagliare una curva sono arrivato a casa. Grazie Mario e Renzo e Gigi e Bianchi...ed a tanti altri amici che rammentarli tutti è difficile. Ma che non dimenticherò. 



 

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