venerdì 23 maggio 2014

The Crier of Florence.


The Crier of  Florence made its debut in October 1966 and continued monthly until August 1968. At that time its cost was £ 100!! Per copy. It’s office was in the BM Bookshop situated in Via Borgognissanti. Obvioulsly it had the brunt of those furious waters. Notwithstanding, The Crier made its appearance  with its dramatic title  A WALL OF WATER DESTROYS FLORENCE. Ample space was given to damages suffered  above all among the works of art kept in its many museum…Nicolò Mattina ne fu il direttore e l’ideatore. La mia amica Elie Lattes, la preziosa collaboratrice, morta troppo presto, firmò l’editoriale iniziale e mi fece avere l’intera collezione in copia anastatica. E’ dunque grazie ad Elie che nel 2006 conobbi Nicolò e sua moglie, la schiva poetessa Anna, la fedele amica di molte confidenze. Adesso che Nicolò è stato nominato Cavaliere del Lavoro, che ha ricevuto il “fiorino d’oro” della città di Firenze e che ha dato vita a molti importanti avvenimenti culturali, sono fiero di averlo conosciuto e di aver apprezzato il suo lavoro di giornalista già dal 2006. Allora gli scrissi: “…ritengo The Crier una esperienza giornalistica fortemente impegnata, forse unica nel suo genere in Italia, come hanno evidenziato molte illustri personalità del mondo della cultura e della politica nella ricorrenza del 40° anniversario di quei giorni terribili, eppur ricchi di grandi energie solidali, soprattutto da parte dei giovani italiani e stranieri. Erano tempi di sommovimenti  sociali importanti, quelli. Ma la solidarietà per una delle capitali della cultura del mondo, Firenze, toccò forse le vette più alte, diciamo dell’etica civica: la salvezza di un patrimonio che appartiene a nessuno ed a tutti! Ed in questo senso The Crier ebbe un ruolo importante. Inoltre, la rilettura del mensile, purtroppo nei suoi soli tredici numeri, consente oggi di apprezzare altri aspetti, che all’epoca potevano apparite marginali, se non snobistici, quelli del costume, della moda, dell’arte minore, dell’artigianato. Credo che tali aspetti saranno quelli che tramanderanno l’importanza di The Crier a chi vorrà studiare la vita di Firenze nella metà del secolo XX. Ho già espresso a Elie la personale ammirazione per la lucidità, la brillantezza, ed il pathos dei suoi articoli di archeologia e d’arte, ma senz’altro lei, caro dottor Mattina, ha il merito propulsivo dell’iniziativa. Dunque, che dirle di più se non augurarle ancora che il suo impegno continui alacre, in un paese e in un momento storico preda del disimpegno e di una comunicazione effimera, per contribuire a quell’innalzamento della coscienza civile e umanistica nelle giovani generazioni, senza il quale l’Italia difficilmente riuscirà ad uscire dal pantano della politica affaristica e delle lobbyes. Per parte mia, nel mio piccolo e decentrato microcosmo, ho cercato di dare  in quasi cinquant’anni di impegno culturale, politico e social il meglio di me stesso, non me ne pento, no! anzi, ma la delusione è grande…”. 




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