The Crier of
Florence.
The Crier of
Florence
made its debut in October 1966 and continued monthly until August 1968. At
that time its cost was £ 100!! Per
copy. It’s office was in the BM Bookshop situated in Via Borgognissanti.
Obvioulsly it had the brunt of those furious waters. Notwithstanding, The Crier
made its appearance with its dramatic
title A WALL OF WATER DESTROYS FLORENCE.
Ample space was given to damages suffered
above all among the works of art kept in its many museum…Nicolò Mattina
ne fu il direttore e l’ideatore. La mia amica Elie Lattes, la preziosa
collaboratrice, morta troppo presto, firmò l’editoriale iniziale e mi fece
avere l’intera collezione in copia anastatica. E’ dunque grazie ad Elie che nel
2006 conobbi Nicolò e sua moglie, la schiva poetessa Anna, la fedele amica di
molte confidenze. Adesso che Nicolò è stato nominato Cavaliere del Lavoro, che
ha ricevuto il “fiorino d’oro” della città di Firenze e che ha dato vita a
molti importanti avvenimenti culturali, sono fiero di averlo conosciuto e di
aver apprezzato il suo lavoro di giornalista già dal 2006. Allora gli scrissi:
“…ritengo The Crier una esperienza giornalistica fortemente impegnata, forse
unica nel suo genere in Italia, come hanno evidenziato molte illustri
personalità del mondo della cultura e della politica nella ricorrenza del 40°
anniversario di quei giorni terribili, eppur ricchi di grandi energie solidali,
soprattutto da parte dei giovani italiani e stranieri. Erano tempi di
sommovimenti sociali importanti, quelli.
Ma la solidarietà per una delle capitali della cultura del mondo, Firenze,
toccò forse le vette più alte, diciamo dell’etica civica: la salvezza di un
patrimonio che appartiene a nessuno ed a tutti! Ed in questo senso The Crier
ebbe un ruolo importante. Inoltre, la rilettura del mensile, purtroppo nei suoi
soli tredici numeri, consente oggi di apprezzare altri aspetti, che all’epoca
potevano apparite marginali, se non snobistici, quelli del costume, della moda,
dell’arte minore, dell’artigianato. Credo che tali aspetti saranno quelli che
tramanderanno l’importanza di The Crier a chi vorrà studiare la vita di Firenze
nella metà del secolo XX. Ho già espresso a Elie la personale ammirazione per
la lucidità, la brillantezza, ed il pathos dei suoi articoli di archeologia e
d’arte, ma senz’altro lei, caro dottor Mattina, ha il merito propulsivo
dell’iniziativa. Dunque, che dirle di più se non augurarle ancora che il suo
impegno continui alacre, in un paese e in un momento storico preda del
disimpegno e di una comunicazione effimera, per contribuire a
quell’innalzamento della coscienza civile e umanistica nelle giovani
generazioni, senza il quale l’Italia difficilmente riuscirà ad uscire dal
pantano della politica affaristica e delle lobbyes. Per parte mia, nel mio
piccolo e decentrato microcosmo, ho cercato di dare in quasi cinquant’anni di impegno culturale,
politico e social il meglio di me stesso, non me ne pento, no! anzi, ma la
delusione è grande…”.
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