Dove sei,
Carlo?
Ho 76 anni. Sono italiano, amo
l’Europa, ma anche il mondo. Il 25 maggio 2014 ho votato per il PD. Il Pci è
stato il mio cammino. Negli ultimi venti anni il declino delle “ideologie” m’ha
spiazzato, mi sono interrogato sul senso della vita ricercando “valori” più
profondi, che ho avvertito aleggiare intorno a me, e, forse non sempre
consapevolmente, mi sono elevato alla comprensione del richiamo alla mia
coscienza: “Dove sei, Carlo?” Mi sono definitivamente allontanato dal canto
delle sirene delle ideologie elevate a dogmi. Sono nel flusso della storia,
alla ricerca della verità, della felicità, della solidarietà, dell’amore. Una
ricerca infinita, non certo confinata in una ideologia, ma dentro me stesso.
Voglio spingermi a ipotizzare una cambiamento epocale per l’Italia, pur
all’interno di un pianeta globalizzato, ma profondamente diviso, crudele per
miliardi di esseri umani, alla mercé di esigue minoranze, nel quale i migranti
e le guerre, rappresentano soltanto le cime degli iceberg, e che difficilmente
potranno ottenere giustizia senza utilizzare la violenza. Ma non posso
spingermi oltre al prevedere; ho poco tempo ormai per vedere. Eppure già le
facce pulite di uomini e donne che si affacciano alla vita politica, e nelle
Istituzioni, dentro il mio “partito”, ma, vorrei dire, “al servizio di tutto il
nostro popolo”, dunque non solo quelli del PD, mi offrono motivi di speranza.
E’ a questa speranza tardiva che ancora mi aggrappo, arditamente timido,
offrendo l’incitamento alla ricerca del bene comune, cioè di tutti, e non di
una sola parte, a chi ci governa, in basso ed in alto. Oggi i bambini della
scuola materna (3 – 6 anni) ci hanno salutato con l’offerta della loro
innocenza e fiducia, vorrei potergli lasciare un mondo migliore di come l’abbiamo
trovato noi, figli del tragico Novecento.
Nessun commento:
Posta un commento