Elezioni europee, 25 maggio
2014.
Da tanto tempo non seguo più la
“politica” e credo, in questi ultimi 20 anni, di non aver mai letto l’editoriale
di uno dei giornali italiani. Sono un po’ scettico e disimpegnato, alla
Longanesi, tanto per capirci, ma non un qualunquista. Mi sento “italiano” anche
se potrei vivere in molte altre nazioni, soprattutto europeo per le radici, e
amo la mia “piccola patria”, la terra dove sono nato e dove per generazioni
hanno faticato i miei umili progenitori, boscaioli, scorzatori, calzolai,
operai, e dove ho messo su famiglia. Ci sono cresciuto, sono stato un
“partitante” comunista, poi sindacalista e pubblico amministratore, infine
accolto, nonostante il poco studio, in prestigiose Accademie e nominato
dirigente di una Fondazione bancaria per dodici anni. Ho scritto numerosi libri, di storia locale, poesie e racconti e
ancora ne ho in preparazione. Sono iscritto al PD, all’ANPI, al Chiassino, alla
Pro Loco ed alla Misericordia. Tra due giorni, in concomitanza con le Elezioni Europee
si voterà nel mio comune per il rinnovo degli Organi amministrativi: sindaco e
giunta. Dal luglio 1944 fino al 2009 il
Comune è stato governato da liste di “sinistra”, con il Partito Comunista come
forza maggioritaria. Lentamente il tessuto produttivo e sociale ha subito
profonde trasformazioni, passando dai circa 5000 abitanti ai circa 2300
attuali; già nel 1990, come candidato a Sindaco, ottenni una maggioranza
risicata di una cinquantina di voti…segno inequivocabile di un elettorato diviso a metà che s’è mantenuto
tale. L’opposizione nei miei confronti fu fortissima. Nel 2009, per la prima
volta, fu eletto un sindaco di una lista civica di “centro-destra”. Sono stati
cinque anni molto difficili e di grandi cambiamenti in tutto il territorio: soprattutto
per la fine di storiche maggioranze di sinistra a Volterra, Pomarance,
Monterotondo Marittimo, Casole d’Elsa…e Castelnuovo di Val di Cecina. I nuovi
amministratori son partiti per dare un segno evidente del cambiamento, in primo
luogo cercando di cancellare molti progetti delle amministrazioni precedenti.
Non solo quelli inutili o sbagliati, ma anche quelli buoni. Al loro posto hanno
puntato si progetti non sempre giusti, altri innovativi (alcuni assai
apprezzati dalla popolazione), ed altri ancora lasciati in eredità dalla
amministrazione di sinistra. Si potrebbero fare molti esempi. Personalmente ho
apprezzato il rapporto umano instaurato con il sindaco, vicesindaco ed altri
assessori e consiglieri, sempre aperti al dialogo ed al confronto, pur sapendo
da che parte stavo. Per me è stato l’aspetto più gratificante. Questa volta non
so bene come andrà a finire. Il governo non solo logora chi non ce l’ha, ma
anche chi ce l’ha. Il risultato è assai incerto. Per fare una previsione mi
mancano i dati sul movimento della popolazione: i morti e i nuovi iscritti al
voto, quelli trasferitisi da fuori e quelli emigrati…il tutto in un quadro
complessivo di diffuso senso di antipolitica verso l’Europa e verso la classe
dirigente italiana. In quanti voteranno? C’è molta apatia. Basta osservare i
tabelloni predisposti per la propaganda elettorale per avvertire un senso di
“vuoto”. Vuoto che non è stato colmato in due mesi di riunioni e diffusione di
programmi, naturalmente quasi esclusivamente incentrati su aspetti locali. Sarà
interessante registrare l’andamento del voto Europeo e quello locale. Sarà per molti un non voto? Oppure un voto
disgiunto? Si sarà esaurita l’onda lunga del berlusconismo che nel 2009 soffiò
sulle Colline Metallifere Toscane? O resterà qualche isola che, magari torto
collo, dovrà uscire dall’isolamento e programmare il futuro su un’area
territoriale di segno opposto? Abbiamo un’unica consolazione: in Italia non
ci annoieremo mai!
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