Profilo di
Santa Caterina Labouré.
Parigi 1830. Casa Madre della
Compagnia delle Figlie della Carità. Tra le novizie c’è una giovane suora,
Caterina Labouré, al secolo Zoe, figlia di Pierre e Maddalena Gontard, era nata
in una villaggio della Borgogna, (Fain-lès-Moutiers), il 2 maggio 1806, in una famiglia
numerosa di contadini, seconda di dieci figli. All’età di 12 anni, morta la
mamma e fattasi suora la sorella maggiore, Caterina assunse la guida della
famiglia, crescendo forte e generosa e coltivando una intensa devozione verso la Madonna. All ’età di 24 anni, il
21 aprile 1830, seguì la sorella entrando nel noviziato delle Figlie della
Carità a Parigi, in Rue du Bac, istituzione sorta dal carisma di S. Vincenzo de’
Paoli e di Santa Luisa de Marillac, cercando, nel suo modello di vita
monastica, di imitare le virtù della madre di Gesù. E’ proprio nel 1830, il 19
luglio e nel novembre, che Caterina ebbe cinque ripetute apparizioni e contatti
diretti con la Madonna
nella Cappella del Noviziato (già in precedenza Caterina aveva avuto altre
presunte apparizioni, sia di S. Vincenzo, che di Gesù Eucaristico e di Cristo
Re). Nella seconda, quella della notte
tra il 18 e il 19 luglio 1830, mentre la Francia era sconvolta
dalla possibilità di una nuova rivoluzione, Caterina s’incontrò fisicamente con
la Madonna. La
più nota delle apparizioni fu però quella del 27 novembre nella quale ella ricevette
l’ordine dalla S. Vergine di far coniare la “medaglia”, poi definita
“miracolosa”, dandole precise istruzioni. Due anni dopo, il 30 giugno 1832,
vennero coniati i primi 1500 esemplari della medaglietta e nel 1836 il Vescovo
di Parigi, al termine del processo istruttorio sulle apparizioni, le approvò
solennemente. Caterina fondò l’Associazione delle Figlie di Maria dedicandosi,
dall’ospizio di Enghien, nei sobborghi
di Parigi, per oltre quaranta anni, sempre in silenziosa umiltà, a diffonderla
ovunque e a chiunque, tra gli operai e gli anziani, gli ammalati, i soldati e i
poveri, fino alla sua morte, che avvenne nell’ospizio di Enghien, il 31
dicembre 1876. Il suo corpo riposa sotto l’altare della apparizioni in rue du
Bac a Parigi. Le mani di Caterina, che avevano toccato la Madonna e i suoi occhi che
l’avevano contemplata, si disse che erano rimasti perfettamente conservati. Caterina
ha lasciato un semplice diario nel quale descrive le due principali apparizioni,
le profezie annunciate, l’obbligo di mantenere il segreto su gran parte delle
rivelazioni e alcune rivelarle solo alle sue superiori ed al Padre Rettore della
Compagnia delle Figlie della Carità di San Vincenzo. Soltanto dopo la sua morte
fu reso pubblico che era stata lei a vedere la Madonna ed a ricevere la
“Medaglia Miracolosa”.Avviata la causa per la sua beatificazione nell’anno
1907, fu proclamata Beata il 28 maggio 1933 da Pio XI e proclamata Santa il 27
luglio 1947 da Pio XII. La festa liturgica, per le famiglie vincenziane, è
stabilita al 28 novembre.
A Parigi, al numero civico 140 di
Rue du Bac, c’è un santuario nel quale si trova la cappella della “Medaglia
Miracolosa”, il santuario attira ogni anno un milione di pellegrini.
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