La geotermia del XXI secolo
Al Convegno “La geotermia del XXI secolo” che si è
svolto ieri a Firenze, organizzato dall’associazione GIGA, Gruppo Informale per
la Geotermia e l'Ambiente, ha partecipato anche il Direttore di CoSviG, Sergio
Chiacchella, con un intervento centrato su “Le opportunità occupazionali: I
nuovi competitor e il territorio”.
GeotermiaNews 16/03/2012
Il convegno è stato organizzato dall’associazione
GIGA, Gruppo Informale per la Geotermia e l'Ambiente, un’associazione ecologista
no profit che ha tra i suoi principali obiettivi “la conservazione degli
acquiferi geotermici e la loro coltivazione attraverso le così dette piattaforme
ad impatto zero (z.i.p.), ovvero sistemi capaci di operare trasformazioni
energetiche senza che a ciò corrispondano qualsiasi tipo di immissioni o
emissioni nell'ambiente“.
Più
propriamente si potrebbe parlare di sistemi a basso impatto ambientale, quali
sono ad esempio quelli a ciclo binario, che permettono di evitare emissioni in
atmosfera ma hanno comunque necessità di vaste aree di territorio per la
re-immissione dei fluidi.
Questo
approccio, ha portato GIGA a proporre e sostenere la totale sostituzione dei
sistemi utilizzati per la coltivazione dei campi geotermici toscani con sistemi
a cicli integrato, considerati molto più efficienti. Di questo ed altro si è
discusso al convegno di Firenze, che ha visto numerosi relatori tra tecnici,
esperti del settore, amministratori e politici.
Dopo la
sessione introduttiva della mattina, chiusa con l’intervento dell’Assessore
regionale all’Ambiente ed energia, Anna Rita Bramerini, il pomeriggio è stato
dedicato agli scenari del prossimo futuro nel settore geotermico: in questa
sessione è intervenuto il Direttore del Consorzio per lo sviluppo delle aree
geotermiche, CoSviG, Sergio Chiacchella.
Chiacchella ha presentato il
quadro attuale della geotermia che a livello nazionale copre una quota di
produzione di energia elettrica pari a oltre 5 TWh, che rappresenta il 6,82%
della produzione elettrica da energie rinnovabili su scala nazionale e circa
l’85% su scala regionale. Questa quota prodotta esclusivamente in Toscana, nelle
tre province di Pisa, Siena e Grosseto, rappresenta circa il 26% del fabbisogno
di energia elettrica su base regionale e l’1,5% su base nazionale. Riguardo ai
benefici ambientali che derivano dal contributo della geotermia, questi sono
riconducibili ad un risparmio di circa 1,2 milioni di TEP all’anno e alla
mancata emissione di circa 3,6 milioni di tonnellate di CO2.
«La geotermia è una risorsa
rinnovabile importante per il bilancio energetico dell'Italia, strategica per la
Toscana -ha detto Chiacchella, perciò- non discutiamo “se” sfruttare la risorsa;
va invece dedicato il massimo impegno per definire il “come” rendere compatibile
a livello locale l'attività di coltivazione della risorsa nelle diverse
circostanze».
Il Direttore di CoSviG ha
quindi indicato quali sono le prospettive per il futuro, che si basano sui nuovi
permessi di ricerca richiesti da diverse società, grazie alla liberalizzazione
resa possibile dalla legge di riassetto del settore geotermico (la 22/2010).
«Le stime che si basano sui
dati pubblici relativi ai permessi di ricerca presentati dalle compagnie e dalla
conoscenza delle aree geotermiche che deriva dalla banca dati MISE- ha spiegato
Chiacchella- indicano che si possa prevedere una potenza installata di 600 MWe
in un arco temporale breve».
Una previsione che tiene
conto dei permessi di ricerca richiesti dalle principali compagnie energetiche
in possesso delle adeguate capacità tecnico economiche e tecnologiche per
affrontare le ricerche geotermiche.
«E’ una stima prudenziale –ha
specificato il direttore di CoSviG- legata alle caratteristiche minerarie dei
sistemi idrotermali e alla sfida tecnologica dell’impiego per la produzione
elettrica delle centrali a ciclo binario ad emissioni atmosferiche zero.
Considerando i permessi di ricerca richiesti da società minori si possono
aggiungere ulteriori 100-200 MW, così da raggiungere i 700-800 MW
complessivi».
A fronte di queste previsioni
e considerando una potenza installata sul territorio nazionale di 600 Mwe, gli
investimenti globali attesi sarebbero di circa 3miliardi di euro entro il
2020.
I benefici dello sviluppo
della geotermia per usi elettrici si possono, quindi, riassumere nel fatto che
permette l’uso di una risorsa endogena e rinnovabile in molte aree del
territorio, con la conseguente riduzione dei costi energetici legati
all’importazione di energia; nel fatto che permette una rilevante riduzione
delle emissioni di gas serra, e un risparmio nell’uso di fonti fossili.
A questi si vanno ad
aggiungere i vantaggi economici ed occupazionali, dati dall’opportunità di
sviluppare una filiera legata alla geotermia che tiene in sé la ricerca,
l’innovazione tecnologica, l’industria geofisica, il terziario avanzato, tutti
elementi che andrebbero a qualificare i territori in cui è previsto l’uso della
risorsa geotermica.
«Il quadro che ne emerge –ha
sottolineato Chiacchella- è estremamente dinamico in tutto il paese e più in
generale in Europa. C’è un ingresso di imprese e gruppi industriali di notevole
peso finanziario e tecnologico che fa da stimolo alla competizione e che
produrrà una curva di crescita della geotermia in linea con le altre energie
rinnovabili e un forte sviluppo tecnologico in vari settori coinvolti nella
ricerca e produzione di energia e la possibilità di sinergie tra geotermia ed
altre fonti rinnovabili».
«Con la possibilità di
valorizzare la media e bassa temperatura– ha continuato il direttore di CoSviG-
la prospettiva è di utilizzare le risorse geotermiche in maniera più diffusa
geograficamente nel paese che nel passato, con consistenti benefici ambientali,
economici ed occupazionali per il paese e le popolazioni locali».
L'impegno di CoSviG per la
valorizzazione della risorsa a media e bassa temperatura e degli usi diretti,
sta proprio nella sfida della creazione di una filiera toscana del settore,
partecipandovi attivamente.
CoSviG, assieme a Geonergy ha
presentato, infatti, nel 2011 la richiesta per due permessi di ricerca
geotermica finalizzati alla sperimentazione di impianti pilota: uno nell’area di
Cortolla nel comune di Montecatini Val di Cecina per una superficie di 22,54
Kmq; l’altro a Lucignano, nel comune di Radicondoli, per una superficie di 15,02
Kmq.
CoSviG, sempre assieme a
Geonergy, ha in corso anche un progetto per una piccola utilizzazione geotermica
d’interesse locale nel Comune di Monterotondo Marittimo. Il progetto, denominato
“Milia", prevede la realizzazione di un impianto geotermoelettrico a ciclo
binario della potenza di 640 kWe, che è già stato presentato all’amministrazione
comunale.
«Uno sviluppo sostenibile
della geotermia, compatibile con i territori e in grado di far crescere la
competitività del sistema delle imprese toscano è quindi possibile -ha concluso
Chiacchella- ma perché lo sia in concreto è necessario garantire che le attività
industriali legate all'utilizzazione della risorsa determinino il minore impatto
possibile sull’ambiente. Questo si può fare utilizzando le migliori tecnologie
disponibili e per questo è anche necessario che sia garantita un'equa
remunerazione dei capitali investiti attraverso la definizione di un corretto
sistema degli incentivi».
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