1962 – 2012: 50° dell’amicizia mai perduta.
Il titolo me l’ha suggerito Fred
Uhlman con il suo stupendo romanzo, una commovente storia di amicizia
interrotta dai drammatici eventi dell’ascesa del nazismo in Germania, della
guerra e dell’Olocausto e dalla tragedia complessiva che si abbattè sul popolo
tedesco…amicizia ricomposta solo idealmente nella conoscenza della sorte del
suo antico amico…, per celebrare, nel quasi silenzio di questo blog,
un’amicizia speciale che si snoda nell’arco di cinquant’anni, amicizia mai
perduta, e ancora viva e forte. Lei è una donna, nata a Zurigo lo stesso anno
della nascita di mia madre, che ha condiviso con me la ricerca della felicità e
della bellezza, una sorgente di intense emozioni, una madre affettuosa e
modesta, una donna di elevato sapere, una compagna di viaggio premurosa e
forte, che per mezzo secolo mi ha donato la sua luminosa amicizia. Gioie e
dolori, arrivi e partenze hanno caratterizzato le nostre vite che, al di là di
brevi e intensi incontri, hanno prodotto un epistolario ininterrotto in una
comunione di spirito assoluta. Negli ultimi anni la sua salute se ne sta
andando, vive in una Casa di Riposo, ma
il suo ottimismo resta intatto. Alla mia lettera di febbraio tardava a
rispondere e già temevo cattive notizie…dopo i recenti ricoveri in ospedale. Ma
ieri ecco finalmente la lettera, ecco la sua chiara scrittura, che sempre
gareggia con la limpidità della mente e la dolcezza dell’anima. Non credo
violare alcun segreto pubblicandola in immagine e nel testo, per la Festa dell’Amicizia!
Carissimo Carlo, non è il mio errore che non ho trovato il tempo necessario per
ringraziarti e rispondere alla tua cara lettera. La causa è il libricino
“Viandante nella memoria”, dove ho trovato tante belle poesie e ricordi della
tua vita. Col mio “italiano” capisco circa e abbastanza le tue parole e
pensieri, ma, come sono nata Bernese e qui ognuno sa che i Bernesi sono lenti,
molto lenti, il tempo passava troppo presto per capire tutto, tutte queste
bellezze e armonia di parole e pensieri. Ma oggi, dopo un inverno molto freddo,
si sente già un po’ la primavera e i tuoi pensieri mi danno la energia di
scriverti, per dirti come ho gustato questo nuovo libricino che parla di tante
belle cose, interessante, contemplativo, sereno, pieno di sentimenti, saggio, ed
anche triste. E sono sorpresa di tutti i nomi di conosciute “grandi” persone e
tante altre per me non conosciute che tu hai cantato. Grande gioia ho sentito
nel vedere le foto della tua famiglia. Mi ricordo bene di G. è sempre una donna
simpatica e bella e sono sorpresa, come T. rassomigli a sua madre. Complimenti!
Anche per te, mio “antico” amico! E naturalmente i due bambini sono due bijoux,
due tesori e io sono persuasa che faranno la loro buona strada nella vita, con
genitori e nonni come siete voi tutti. Peccato che per me viaggi non siano più
in programma, con tutto il mio cuore vorrei abbracciare questa bella famiglia.
Riguardo la mia salute sono contenta. Certo, marciare senza “rollator” non è
possibile. Ma almeno posso visitare la nostra sala da pranzo senza aiuto e
anche fare piccole passeggiate fuori. E per dire la verità: la mia vita non è
noiosa, mai! Ho l’occasione di partecipare a diversi eventi della Terza Età.
Per esempio: “Brush up yer English”. Leggiamo texte, short stories or News
Papers o facciamo conversazione. Di più abbiamo un “Büchertreff”, dove leggiamo
un libro, in tedesco, e ognuno racconta cosa l’ha impressionato. Naturalmente
in questi eventi si può fare la conoscenza di diverse persone con la stessa “Wellenlänge”,
come si dice in tedesco, la stessa lunghezza delle onde. E, da vero, anche qui
ci sono persone che vedono la vita con gli occhi di un bimbo, che come noi
amano le piccole e preziose bellezze e forse così trovano la sapienza o almeno
la contentezza. Come anche noi, mio antico amico e sua antica amica.”
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