Attesa
Come
ogni volta la prima neve ci sorprende
col
suo silenzio, ammonisce, specialmente i poeti,
a
non abusare delle parole con inni alla gioia,
né
con romanticherie sul bel tempo andato,
lei
cade e basta coprendo verità e menzogna
alla
stessa maniera, e se noi ci rigiriamo insonni
tra
le lenzuola sentendole dure e pesanti,
non
sarà certamente colpa della neve, né del pensiero
che
domani dovremo spalarla, almeno dalle scale.
La
lasceremo intatta, questa volta,
sperando
che la sciolga l’alito caldo dello scirocco
che
s’aprirà un varco tra i monti
e
lo sbocciar delle gemme primaticce del melo
e,
perché no?, l’arrivo della lettera che
da tempo
attendevamo,
il rifiorir d’una nuova primavera,
solo
apparentemente sepolta dal gelo.
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