lunedì 9 aprile 2012




PASQUA 2012.

Pasqua 2012. Il Dio-Uomo è risorto, ma la primavera è fredda e la temperatura è scesa di 12°C. In più cala una nebbia gelida interrotta da scrosci di pioggia. In casa abbiamo ancora il riscaldamento geotermico in piena funzione, si sta bene. Vedrò i miei nipotini al pranzo, quest’anno non consumato in famiglia, nonostante lo scarseggiar delle risorse economiche, ma al nuovo ristorante “Il Melograno”, da pochi giorni inaugurato a Castelnuovo nel nuovo “Hotel dei Conti”. Un interessante menù, con abbinamenti mare-terra, proposto da un cuoco che probabilmente ci sa fare, ad un prezzo  che…vabbé una volta all’anno si può sostenere! Saremo in 15, perché alla nostra famiglia (alla quale manca la figlia maggiore perché all’estero) si sono aggiunte tre coppie coi loro bambini. Vengono da varie città d’Italia e la loro conoscenza si deve al fatto che, mia figlia minore era con loro ad Addis Abeba, durante la fase finale dell’adozione dell’amata nipotina Yobdar! Questi cinque bambini (tre maschi e due femmine) hanno illuminato tutto il ristorante con la loro incredibile bellezza! Ci eravamo sparpagliati ai lati del lungo tavolo, la conversazione non languiva, e nemmeno i giochi, e in più avevo al mio lato Bereket, l’amato. In serata arriveranno ancora due coppie, coi tre bambini, e faranno “pasquetta” tutti insieme! Grazie alla vita per averci farci godere di questi giorni meravigliosi. Il ruolo dei nonni è terminato con la visita al Museo della geotermia di Larderello, durante la quale mi sono improvvisato guida. Ma il gruppo “africano” è ben affiatato, s’incontreranno ancora, e forse non mancheranno occasioni d’incontro anche per i nonni! Negli intervalli del pranzo sono stato avvicinato da due persone, mi hanno fatto arrossire per gli elogi rivolti alle poesie del mio libricino Viandante nella memoria (non lo scrivo per fare pubblicità, dato che l’intera tiratura s’è esaurita), in più si portavano ripetutamente la mano sul cuore, per esprimere l’emozione che i miei versi gli avevano suscitato. Alla fine del pranzo mi s’è fatta vicina una delle cameriere che servivano un sala. Ha detto di conoscermi…un po’ vaga ha chiesto in quali anni ero stato sindaco del comune, e le ho risposto tra il 1985 e il 1995…ah! si, allora è lei che mi ha sposato nel 1990, era il primo matrimonio civile del suo secondo mandato e anche dal filmino si nota la sua emozione!...mi fa piacere che se ne ricordi, ma, mi dica, come è riuscito il matrimonio? No, non è andato troppo bene, ci siamo divorziati dopo sedici anni, e adesso sono single, mia figlia ha ventuno anni e lavora come tecnica professionista,…mi dispiace, ma lei è giovane, la vita ancora lunga e piena di sorprese…ma che dice? Bene come sto’ adesso non sono mai stata, ho salute ed un lavoro a tempo indeterminato…non getterò al vento questa fortuna! Nel giorno di Pasqua c’era anche questo pragmatismo.  

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