PASQUA 2012.
Pasqua 2012. Il Dio-Uomo è
risorto, ma la primavera è fredda e la temperatura è scesa di 12°C . In più cala una nebbia
gelida interrotta da scrosci di pioggia. In casa abbiamo ancora il
riscaldamento geotermico in piena funzione, si sta bene. Vedrò i miei nipotini
al pranzo, quest’anno non consumato in famiglia, nonostante lo scarseggiar
delle risorse economiche, ma al nuovo ristorante “Il Melograno”, da pochi
giorni inaugurato a Castelnuovo nel nuovo “Hotel dei Conti”. Un interessante
menù, con abbinamenti mare-terra, proposto da un cuoco che probabilmente ci sa
fare, ad un prezzo che…vabbé una volta
all’anno si può sostenere! Saremo in 15, perché alla nostra famiglia (alla
quale manca la figlia maggiore perché all’estero) si sono aggiunte tre coppie
coi loro bambini. Vengono da varie città d’Italia e la loro conoscenza si deve
al fatto che, mia figlia minore era con loro ad Addis Abeba, durante la fase
finale dell’adozione dell’amata nipotina Yobdar! Questi cinque bambini (tre
maschi e due femmine) hanno illuminato tutto il ristorante con la loro
incredibile bellezza! Ci eravamo sparpagliati ai lati del lungo tavolo, la
conversazione non languiva, e nemmeno i giochi, e in più avevo al mio lato
Bereket, l’amato. In serata arriveranno ancora due coppie, coi tre bambini, e
faranno “pasquetta” tutti insieme! Grazie alla vita per averci farci godere di
questi giorni meravigliosi. Il ruolo dei nonni è terminato con la visita al
Museo della geotermia di Larderello, durante la quale mi sono improvvisato
guida. Ma il gruppo “africano” è ben affiatato, s’incontreranno ancora, e forse
non mancheranno occasioni d’incontro anche per i nonni! Negli intervalli del
pranzo sono stato avvicinato da due persone, mi hanno fatto arrossire per gli
elogi rivolti alle poesie del mio libricino Viandante nella memoria (non lo
scrivo per fare pubblicità, dato che l’intera tiratura s’è esaurita), in più si
portavano ripetutamente la mano sul cuore, per esprimere l’emozione che i miei
versi gli avevano suscitato. Alla fine del pranzo mi s’è fatta vicina una delle
cameriere che servivano un sala. Ha detto di conoscermi…un po’ vaga ha chiesto
in quali anni ero stato sindaco del comune, e le ho risposto tra il 1985 e il
1995…ah! si, allora è lei che mi ha sposato nel 1990, era il primo matrimonio
civile del suo secondo mandato e anche dal filmino si nota la sua
emozione!...mi fa piacere che se ne ricordi, ma, mi dica, come è riuscito il
matrimonio? No, non è andato troppo bene, ci siamo divorziati dopo sedici anni,
e adesso sono single, mia figlia ha ventuno anni e lavora come tecnica
professionista,…mi dispiace, ma lei è giovane, la vita ancora lunga e piena di
sorprese…ma che dice? Bene come sto’ adesso non sono mai stata, ho salute ed un
lavoro a tempo indeterminato…non getterò al vento questa fortuna! Nel giorno di
Pasqua c’era anche questo pragmatismo.
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